
Nel 2024 Bologna ha raggiunto un risultato storico: nessun pedone è stato ucciso in incidenti stradali, un traguardo che non si verificava dal 1991. Questo successo è stato reso possibile grazie all’introduzione della misura “Città 30”, che ha ridotto i limiti di velocità su molte strade urbane e migliorato la sicurezza stradale. Il sindaco Matteo Lepore ha sottolineato l’importanza di questo risultato, evidenziando come i dati raccolti rappresentino una chiara inversione di tendenza rispetto al passato. Le polemiche e le critiche, soprattutto dal centrodestra e dal ministro dei Trasporti Matteo Salvini, si sono rivelate infondate alla luce delle statistiche: nel 2024 non ci sono state vittime tra i pedoni, gli incidenti mortali si sono dimezzati, e sono diminuiti del 13% gli incidenti stradali e dell’11% i feriti.
Anche gli incidenti gravi sono calati del 31%, mentre i decessi sulle strade cittadine si sono ridotti del 49%, con dieci vittime complessive nell’anno. Questo trend positivo è particolarmente significativo se confrontato con i dati nazionali, che mostrano invece un aumento dell’8% degli incidenti mortali. Le arterie principali di Bologna, come via Massarenti e via Murri, hanno registrato una diminuzione degli incidenti e una riduzione del traffico del 5%. Inoltre, l’inquinamento è calato del 29,3%, raggiungendo i livelli più bassi degli ultimi dieci anni.
La mobilità cittadina è stata trasformata con un aumento degli spostamenti in bicicletta, anche grazie al successo del bike sharing, e un incremento degli abbonamenti al trasporto pubblico e dell’uso del car sharing. Gli investimenti per “Città 30”, pari a 27 milioni di euro, sono stati destinati alla realizzazione di infrastrutture e non all’acquisto di autovelox, come precisato dal sindaco Lepore. I risultati di Bologna hanno ricevuto ampio riconoscimento. Michele de Pascale, presidente della Regione Emilia-Romagna, ha definito i dati molto incoraggianti e ha ribadito l’impegno delle istituzioni regionali per migliorare la sicurezza stradale. La Fondazione Michele Scarponi e l’Associazione italiana familiari vittime della strada (AIFVS) hanno accolto con entusiasmo i dati, sottolineando che lo zero nella casella dei pedoni deceduti è un traguardo che dà speranza. Anche l’Associazione Sostenitori Amici della Polizia Stradale (ASAPS) ha elogiato Bologna come simbolo del successo del progetto “30 km/h”.
Bologna si conferma quindi un modello virtuoso di come le politiche per la sicurezza stradale possano salvare vite, ridurre l’inquinamento e migliorare la qualità della vita urbana, dimostrando che un cambiamento verso una mobilità più sostenibile e sicura è non solo possibile, ma necessario.
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