L’aria condizionata in auto non sempre mette tutti d’accordo. E ci sono poi degli errori più comuni che si commettono nella gestione dell’aria condizionata in auto? Per mantenere un clima fresco (e sereno!) in auto bisogna fare attenzione a come si utilizza l’aria condizionata. Abbiamo raccolto quattro errori che, con un po’ di attenzione, possono essere evitati. Partenza immediata con aria condizionata al massimo, temperatura troppo bassa nell’abitacolo, regolazione poco attenta delle bocchette dell’aria condizionata e uso eccessivo del ricircolo dell’aria
Dopo aver lasciato l’auto al sole, d’istinto si pensa che sia una buona idea ripartire immediatamente con l’aria condizionata alla massima potenza e con la temperatura impostata al valore minimo possibile. Questo è un errore grave perché nei primi due minuti l’aria che esce dalle bocchette vi darà l’impressione di essere calda e non fresca. Questo succede perché l’abitacolo, dopo che l’auto è rimasta per ore al sole, raggiunge temperature elevate (anche di 50°C) e l’attivazione dell’aria fredda tende a far circolare l’aria (calda) presente nell’abitacolo, dando una sensazione di calore.
La procedura ideale prevede di accendere l’auto e far partire l’aria condizionata al massimo della sua potenza lasciando aperti i finestrini per circa un minuto, in modo che il calore fuoriesca. Una volta fatto questo, si devono chiudere i vetri e lasciare andare l’aria condizionata per qualche secondo (massimo un altro minuto). Solo a questo punto conviene salire in auto, regolare flusso e temperatura e ripartire. In questo modo troverai anche sedile, volante, leva del cambio molto meno ustionanti per l’effetto del sole.
Un errore comune che moltissimi automobilisti compiono è viaggiare con l’aria condizionata impostata su una temperatura molto più bassa rispetto a quella registrata all’esterno. Impostare 20 gradi quando fuori ce ne sono almeno 10 in più non è salutare. Un altro errore comune quando si parla di aria condizionata in auto riguarda la regolazione delle bocchette. Questa operazione avviene solitamente in modo casuale o, al contrario, l’aria viene direzionata in un punto preciso, solitamente all’altezza viso: se nel primo caso l’efficacia del raffreddamento è comunque inferiore rispetto a una regolazione eseguita con criterio, nel secondo caso il rischio di star male diventa concreto. Anche chiudere le bocchette dell’aria condizionata è un errore che molti commettono, senza rendersi conto che la stessa quantità di aria esce dalle altre bocchette lasciate aperte. Invece di chiuderle, conviene regolare la ventola in modo che il flusso di aria sia meno intenso. In sostanza, conviene lasciarle aperte a meno che non ci siano casi gravi in cui è proprio necessario chiuderle (forti odori ad esempio).
Da evitare è anche lasciare acceso a lungo il ricircolo aria auto pensando di accelerare il raffreddamento e credendo che non possa entrare aria dall’esterno. In realtà, il ricircolo dell’aria in auto serve solo in determinate occasioni, come attraversamento di zone maleodoranti o di forte inquinamento (ad esempio in galleria). Il ricircolo prende l’aria dell’abitacolo, la filtra e la reintroduce all’interno dell’auto. Con il ricircolo attivo, quindi, non si ha ricambio d’aria e si rischia di avere aria viziata (immagina un viaggio di 2 ore con 2-3 persone a bordo) e umida, che può anche appannare i vetri. Il climatizzatore funziona meglio se viene garantito un ricambio di aria disattivando il ricircolo.