Sono stati 440 i pedoni deceduti sulle strade italiane nel 2023, con 283 uomini e 157 donne; 231 avevano più di 65 anni, 17 invece i minorenni; sei i morti solo nell’ultima settimana dell’anno. Ancora troppi i casi di pirateria stradale, oltre una quarantina, circa il 10 per cento di tutti gli investimenti mortali. Sono i dati preliminari diffusi dall’Osservatorio Pedoni dell’Asaps, l’Associazione
sostenitori della Polizia stradale.
Nel Lazio le vittime sono state 71 (42 a Roma), un sesto di tutti i morti in Italia; le altre regioni più colpite sono Lombardia, con 51, Campania, 44, Veneto, 40, ed Emilia-Romagna, 37. Un solo decesso, all’opposto, in Valle d’Aosta, Molise e Basilicata. Settembre è stato il mese più sanguinoso, con 52 vittime. I dati sono comunque parziali e non tengono conto dei gravi feriti che spesso perdono la vita negli ospedali anche a distanza di mesi. Il dato Istat definitivo del 2022 indicava in 485 il numero di pedoni morti: il rischio che venga superato è molto alto – sottolinea l’Asaps – proprio per i pedoni feriti e poi deceduti in ospedale.
“Occorre che il disegno di legge ora in Commissione Trasporti alla Camera – auspica il presidente dell’Asaps, Giordano Biserni – venga approvato con urgenza. Temiamo infatti che i lavori parlamentari necessitino di molti mesi, come accaduto con la legge sull’omicidio stradale”. Asaps chiede anche di rivedere “la positiva proposta che introduce la mini-sospensione della patente in caso di numerose violazioni al codice della strada, ma solo per chi ha meno di 20 punti, un 5% di tutti i patentati in Italia. Va introdotta per tutti, senza distinzione dei punti posseduti. Servono poi più pattuglie dedicate e sanzioni certe, anche se i segnali delle ultime settimane denotano un maggior numero di controlli da parte di tutte le forze dell’ordine”.