Turismo, dai paesaggi mozzafiato alla cultura: ecco Irsina

Dalle radici antiche alla storia ricca di eventi straordinari, ma non solo, anche paesaggi mozzafiato. Siamo ad Irsina, un borgo incastonato tra Puglia e Basilicata. Si tratta di un luogo che, di fatto, si erge come uno dei gioielli più antichi della Lucania. Le sue radici affondano nell’epoca greco-romana, quando, fino al febbraio del 1895, era noto come Montepeloso, un nome che si è trasformato nel corso del tempo passando da plusos (terra ricca e fertile) a pilosum. L’attuale nome, Irsina, sembra derivare da Irtium, indicando terreno irto, ripido e scosceso, da cui, è possibile ammirare un paesaggio capace di togliere il fiato. Le vicende storiche di Irsina, sono poi ricche di eventi, tra cui la distruzione da parte dei Saraceni nel 988 d.C. e la celebre Battaglia di Montepeloso del 1041, che segna la vittoria normanna. Motivo in più per restarne incantati, potendo assaporare, passo dopo passo, il presente che si mescola costantemente con il passato, in un luogo a tratti quasi incontaminato.

Il centro storico di Irsina sorge su uno sperone roccioso, circondato da possenti contrafforti che seguono le antiche mura medievali. Gli irsinesi hanno plasmato la roccia per secoli, trasformandola in affascinanti case grotte, simili – ma diverse – ai sassi di Matera. La casa grotta Barbaro, protetta dal FAI, in particolare, è un esempio straordinario. Scavata su due livelli all’interno di due spelonche rocciose, è un’attrazione assolutamente da non perdere. Alcune di queste dimore formano autentiche gallerie sotterranee, testimonianza di un passato affascinante. Ma non solo, sono tanti i tesori artistici che si possono scoprire passo dopo passo percorrendo ogni via. Tra questi spicca la cattedrale di Santa Maria Assunta, ricostruita in stile romanico dopo l’assalto dei Saraceni nel 988, che presenta un mix di elementi barocchi. All’interno, la cripta romanica e il campanile coevo conservano la loro bellezza originale. Il museo Civico, situato nel castello di Federico II, ospita una collezione archeologica, tra cui uno splendido cratere a figure rosse del IV secolo a.C.

Irsina non è solo un luogo da scoprire passo dopo passo, ma anche un luogo in cui, inevitabilmente, soprattutto per i fedeli, è possibile assaporare atmosfere mistiche nei luoghi di culto. La chiesa della Madonna del Carmine custodisce ad esempio tele seicentesche di Andrea Miglionico, mentre la chiesa della Madonna della Pietà, situata nel bosco di Verrutoli, affascina con il suo portale tardorinascimentale di marmo. Questi luoghi sacri raccontano la storia e l’arte che contraddistinguono Irsina, caricandola quasi di “magia” capace di incantare i visitatori. Ma non solo. Non manca poi l’attenzione alle tradizioni. Uno degli aspetti distintivi di Irsina è il tradizionale gioco del P’zz’cantò, noto anche come Torre Umana. Questo antico gioco, nato nel XVII secolo a Castell, si è evoluto a Irsina in una colorata manifestazione durante la festa della Pietà a fine maggio. Gruppi chiamati “pizzicantari” formano torri umane cantando filastrocche in dialetto, dimostrando una straordinaria abilità ed equilibrio.

Un viaggio a Irsina non si può dire completo senza aver degustato alcune pietanze tipiche. La cucina irsinese celebra le tradizioni e in particolare quella contadina, con piatti semplici e genuini che variano con le stagioni. Il pane è il protagonista in molti piatti, basti pensare “a ciaudedd”, pane raffermo condito con olio, origano e pomodorini, o a “u pen cutt”, pane cotto e condito con le rape. Ci sono poi moltissimi primi da degustare, come ad esempio i cavatelli con fagioli e finocchietti selvatici. Anche per chi ama i dolci non mancano pietanze da degustare, come ad esempio le ciambelle “i ciamm’llen”, i dolcetti “i mastaccer” con glassa, e le paste dolci “i pzzitt” a base di vino cotto di fichi, farina e uova. Basterà percorrere i vicoli per poter scoprire trattorie e ristoranti del luogo che saranno capaci di deliziare ogni palato.

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