Concessionari auto contro gli incentivi: “Troppi paletti. Alterano il mercato”

Woman buying the car. Lady in a car salon. Manager with a client

Siamo contrari agli incentivi perché alterano il mercato e perché per esperienza abbiamo notato che negli ultimi anni il mercato non è migliorato, anzi è peggiorato. Si crea attesa per i consumatori e per i concessionari, per le case auto portano picchi di produzione e poi dei vuoti”. Massimo Artusi, presidente di Federauto, la federazione dei concessionari, non ha molta fiducia nei bonus che dal 15 ottobre permetteranno di acquistare le auto elettriche.

“Prevedono una serie di limiti per essere utilizzati – ricorda Artusi – come l’Isee, la rottamazione, vivere nelle aree urbane funzionali e l’Eco-score sul modello francese. Paletti che probabilmente limiteranno la possibilità di poterli utilizzare. Senza contare che si rivolgono solo all’elettrico senza peraltro avere un grande impatto sulla quota dell’elettrico che resterà al 5% e non arriverà al 6%”. Secondo Artusi, “gli incentivi quindi non avranno un grande impatto per i concessionari”. Il presidente dei Federauto spiega che “se anche si spendessero tutti i 597 milioni il ministero stima la sostituzione di 38mila vetture, una goccia nel mare considerando che il parco circolante è di quasi 41 milioni di auto”.

Federauto non apprezza neppure la politica europea per il settore auto. “Se non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire, non c’è peggior muto di chi non vuol parlare: l’incontro tra la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e i vertici dell’industria automobilistica europea è stato deludente rispetto alle attese” spiega Artusi.

La stima del mercato italiano per quest’anno e il prossimo, secondo Federauto, è piatta, “una forchetta di più o meno il 3% se non ci saranno imprevisti”. “Vorremo vedere in Italia – osserva Artusi – una riforma della fiscalità che non penalizzi l’auto per giocare alla pari con le altre nazioni europee: negli altri Paesi l’Iva si scarica al 100% così come il costo della vettura mentre da noi non è così”. Lo stato di salute dei concessionari è buono: sono diminuiti, ma sono più grandi e più solidi: “l’augurio – ha detto il presidente di Federauto – è che il mercato sia più vivace” anche grazie all’arrivo di nuovi modelli compatti e più accessibili. Infine, sulle autoimmatricolazioni che ad agosto hanno rappresentato il 14% del mercato, Artusi ha spiegato che “non è più una pratica solo dei concessionari, ma riguarda anche i noleggiatori di flotte a lungo termine. Il risultato è che molte auto sono ferme sui piazzali”.

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