Mercato dei veicoli leggeri in crescita dell’1%. Le previsioni di Global Automotive Outlook

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In base alle analisi di vendita dei primi 9 mesi dell’anno e ai vari fattori di geopolitica ci sarebbe da aspettarsi per fine anno una crescita del mercato globale dei veicoli leggeri dell’1%.

Questo, almeno, a parere degli esperti di AlixPartners, società internazionale di consulenza con oltre 2.500 professionisti all’attivo e 25 sedi in tutto il mondo. Una nota della società statunitense di commento al Global Automotive Outlook 2025, pubblicazione giunta alla ventiduesima edizione, sottolinea come i suoi esperti prevedano per fine anno che “le vendite globali di veicoli leggeri aumenteranno solo dell’1% nel 2025 e del 2% all’anno fino al 2030. In particolare Europa e Stati Uniti sono previsti in leggero calo nel 2025 (-1%), compensati invece dalla crescita in Cina del 3%”.
Sempre secondo lo stesso studio – chiarisce il comunicato di AlixPartners – “i veicoli elettrificati (Nev – New Energy Vehicles), inclusi Bev (veicoli elettrici a batteria), Phev (ibridi plug-in) e Reev (veicoli elettrici con motore-generatore dedicato alla carica delle batterie) rappresenteranno una quota del 30% del mercato globale entro il 2030. In Europa la quota Nev è attesa al 48% al 2030, spinta dalla normativa Eu. In particolare, la quota di Phev più Reev è prevista salire dal 5% all’ 8%, grazie anche all’ingresso in Europa di soluzioni Reev, che in Cina sono già arrivati in breve tempo al 5% di quota nel 2024”.
In questo quadro evolutivo è ipotizzato che le Case cinesi, forti del processo di delocalizzazione produttiva all’interno del Vecchio Continente, nei prossimi 15 anni possano raggiungere una quota di mercato europeo del 10%, cifra che salirebbe al 13% includendo la Russia. “Si prevede – sottolinea il comunicato – che gli operatori cinesi dovrebbero aumentare la produzione annua in Europa di 800.000 veicoli entro il 2030, a parziale discapito dei costruttori europei che potrebbero ridurla di 400.000 veicoli”.
Per quello che riguarda, invece, il nostro Paese, la nota evidenzia “per l’Italia, i volumi sono previsti stabili intorno ai 1,8 milioni di veicoli. La contrazione rispetto ai volumi pre-Covid (2,1 milioni nel 2019) è strutturale e legata anche all’aumento dei prezzi delle auto (+40/70% per i modelli più venduti dal 2019 al 2024, contro un aumento medio degli stipendi del 12%). Il calo più forte ha riguardato i segmenti A-B – ridotti di 300 mila veicoli – mentre i Suv sono diventati la tipologia di veicoli più venduta. Le performance finanziarie hanno visto un recupero nel 2024 da parte dei fornitori rispetto alle case automobilistiche, “correggendo” l’anomalia registrata negli ultimi 4 anni post-Covid, dove i costruttori hanno beneficiato di aumenti di prezzo sostenuti dal susseguirsi di disruptions nelle catene di fornitura”

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