
Dagli uliveti secolari alle distese dorate, sino alla magia del barocco. Siamo a Presicce, uno dei borghi più affascinanti della provincia di Lecce, nel cuore del Salento. Piccolo e raccolto, ma ricchissimo di storia e arte, questo paese è un intreccio armonioso di palazzi nobiliari, chiese barocche, corti cinquecentesche e frantoi sotterranei che raccontano un passato operoso e raffinato. Il suo nome riecheggia nella pietra chiara delle facciate e nelle vie lastricate dove il tempo sembra essersi fermato. Non a caso, Presicce è conosciuta come la “Città degli ipogei”, per l’altissimo numero di frantoi sotterranei – oltre venti – nascosti nel ventre del borgo e testimonianza di un’antica vocazione agricola.
Il centro storico di Presicce è un piccolo gioiello d’architettura, un mosaico di case a corte, palazzi signorili e chiese seicentesche, avvolti in un’atmosfera sospesa e autentica. Le viuzze strette si intrecciano tra loro, disegnando un labirinto di pietra chiara dove ogni angolo rivela un dettaglio barocco o un portale scolpito. La Chiesa di Sant’Andrea Apostolo domina la scena con la sua eleganza. Sorge là dove un tempo si trovava la vecchia parrocchiale, distrutta dal terremoto del 1743. Fu ricostruita grazie all’impegno e alla devozione degli abitanti, e ancora oggi conserva il campanile rinascimentale originale. L’interno custodisce nove altari, di cui otto laterali decorati da stucchi finissimi che riflettono la maestria artistica salentina. Poco distante, una colonna votiva di Sant’Andrea con la statua del santo protegge la piazza, eretta nel Settecento per volere dei principi Bartilotti. Ancora più sorprendente è la Cappella Arditi, con la sua facciata che alterna motivi rococò e barocchi, e il vicino Palazzo Arditi, residenza nobiliare seicentesca che racconta la storia di una famiglia illustre e di un’epoca florida per il borgo. Fuori dal centro abitato, la Chiesa di Santa Maria degli Angeli accoglie chi cerca silenzio e spiritualità, con i suoi antichi affreschi e la navata semplice. Accanto sorge l’ex Convento dei Padri Riformati, luogo di quiete immerso nel verde.
Al centro del paese, in Piazza del Popolo, si erge il maestoso Palazzo Ducale, antica dimora dei duchi di Paternò. Costruito in epoca normanna e poi ampliato nei secoli successivi, si presenta con una facciata imponente, finestre eleganti e una loggia sorretta da tre grandi archi decorati. Oggi il palazzo ospita il Museo della Civiltà Contadina, un percorso affascinante diviso in quattro sale – dedicate al Tempo, alla Terra, al Fuoco e all’Acqua – che raccontano la vita rurale di un tempo attraverso strumenti, fotografie e oggetti donati dagli abitanti. Accanto ai grandi palazzi, si trovano le case a corte, antiche abitazioni popolari risalenti al Cinquecento. Erano costituite da un solo vano con annessa cantina e si affacciavano su uno spazio comune con pozzo e lavatoio. Un piccolo microcosmo di comunità e tradizione, dove la vita quotidiana scorreva lenta tra lavoro e condivisione.
Il vero cuore di Presicce, però, pulsa sotto i suoi piedi. Scendendo nei frantoi ipogei – situati in piazza del Popolo, via Gramsci e vico Sant’Anna – si entra in un mondo parallelo, scavato nella roccia secoli fa. Questi ambienti sotterranei, scavati originariamente intorno all’XI secolo per offrire rifugio durante le incursioni saracene, divennero poi luoghi di lavoro e produzione dell’olio salentino, oro liquido che ha reso prospera la zona. In nessun altro borgo del Salento se ne contano così tanti: veri capolavori di ingegno e fatica, testimonianza della tenacia dei contadini locali. Oggi alcuni frantoi sono visitabili e raccontano, con macine, torchi e lampade ad olio, la vita di una comunità che ha saputo trarre ricchezza dalla terra.
Appena fuori dal centro abitato, le campagne di Presicce offrono uno spettacolo tipico del paesaggio rurale salentino: distese di ulivi secolari, muretti a secco e masserie del Cinquecento, molte delle quali fortificate per difendersi dalle incursioni turche e saracene. Queste architetture, con torri, cortili interni e chiesette private, raccontano la fusione perfetta tra lavoro agricolo e vita comunitaria, tra spiritualità e difesa del territorio. Presicce non è solo da vedere, ma da ascoltare. Nel silenzio delle sue vie, nei rumori lontani dei frantoi, nel profumo dell’olio appena spremuto e del pane caldo, si percepisce ancora il ritmo autentico del Salento di una volta. Passeggiare tra le sue stradine significa viaggiare nel tempo: tra il barocco che risplende sulle facciate, la pietra che racconta storie di lavoro e fede, e la luce del Sud che accarezza ogni cosa. Presicce è un borgo che non ostenta, ma conquista con discrezione. Un luogo dove la bellezza si nasconde nei dettagli e dove il passato continua, silenziosamente, a vivere nel presente.