Hands of mechanic touching tyre at repair garage
Il Sistema ACI di Gestione degli Pneumatici Fuori Uso (PFU) da veicoli fine vita ha ottenuto il prestigioso CEOforLIFE Award 2025, nella categoria “Transizione energetica, ecologica ed economia circolare”.
Il premio – assegnato da CEOforLIFE, la community che riunisce CEO e stakeholder impegnati nella creazione di sistemi di intelligenza collettiva e nella promozione di sinergie orientate a un business sostenibile – riconosce nel Sistema ACI “un modello concreto di incontro tra economia circolare, innovazione digitale e collaborazione pubblico-privata”.
Per il Commissario Straordinario dell’ACI, Gen. Tullio Del Sette, il CEOforLIFE Award 2025 rappresenta un “ulteriore riconoscimento dell’impegno istituzionale ACI per una mobilità sicura e sostenibile”.
“Trasformare la transizione sostenibile da semplice visione a realtà operativa è la nostra missione”, ha dichiarato Vincenzo Pensa, Presidente del Comitato di Gestione degli PFU e Direttore Generale della Direzione per lo Sviluppo, la Gestione, la Sicurezza dei Sistemi Informativi e l’Innovazione Digitale dell’Automobile Club d’Italia. “Il Sistema di Gestione degli PFU – ha sottolineato Pensa – è la prova tangibile che, attraverso l’impegno collettivo e la coerenza delle scelte, si possono ottenere risultati concreti. Questo modello rappresenta un esempio di valore e benessere condiviso per l’intero Paese, proiettandoci verso un futuro più equo, innovativo e responsabile”.
Grazie a questo Sistema, ACI ha trasformato una criticità ambientale in un volano di innovazione e di valore condiviso, con benefici ambientali, economici e sociali. Attraverso il contributo ambientale versato all’acquisto di ogni veicolo nuovo, infatti, ogni anno decine di migliaia di tonnellate di pneumatici a fine vita vengono raccolte, riciclate e trasformate in materie prime seconde utilizzabili, ad esempio, per la produzione di asfalti modificati e di altri prodotti innovativi e sostenibili.
Il Sistema si fonda su una governance pubblico-privata equilibrata, sulla digitalizzazione integrale dei processi e su scelte orientate alla sostenibilità, quali la destinazione del 100% degli PFU al recupero di materia, il contenimento del contributo ambientale, l’inclusività della rete operativa, che coinvolge imprese distribuite su tutto il territorio nazionale. I risultati raggiunti confermano l’efficacia del modello: oltre 314.000 tonnellate di PFU recuperate, 628.000 tonnellate di CO₂ evitate, migliaia di nuovi posti di lavoro qualificati e circa 2.000 imprese oggi impegnate nella filiera del Sistema.




