Entro il 2032 un’auto su due sarà elettrica, è quanto emerge dal rapporto annuale Energy Transition Outlook effettuato da DNV GL, uno dei principali enti di certificazione a livello mondiale. Secondo le previsioni, nel 2050, il trasporto stradale vedrà il 75% di veicoli in più, con un consumo nettamente inferiore rispetto a quello attuale. I dati, nello specifico, narrano di una transizione energetica la quale sarà guidata dalla tecnologia che condurrà alla rapida decarbonizzazione del mix energetico. L’elettrificazione sarà alla base del futuro dei cittadini e sarà inoltre responsabile di un cambiamento drastico nei confronti, appunto, della stessa domanda energetica.
Il processo è già stato avviato e si espande giorno dopo giorno conquistando, a piccoli passi, il proprio spazio in un settore automobilistico che fino a pochi anni fa ancora guardava con diffidenza a queste nuove tecnologie. In Europa, stando ai dati, l’elettrificazione avverrà entro il 2027. Cinque anni più tardi toccherà invece a Cina, India e Nord America. I vantaggi non saranno solo legati al fattore ambientale, ma anche a quello economico. I costi legati alla gestione e alla manutenzione delle tecnologie eco-friendly, saranno infatti inferiori rispetto a quelli delle auto tradizionali. Anche la capacità delle batterie delle auto elettriche tenderà a migliorare nel prossimo decennio fino a stabilizzarsi ad un livello di 150 kwh/veicolo in Nord America, 100 kWh/veicolo in Europa e 50 kWh/veicolo per le altre regioni. Uno scenario rassicurante per chi ancora nutre dubbi in merito al potenziale dei veicoli elettrici.
Un altro dato importantissimo mostrato nel rapporto riguarda anche la promozione della mobilità elettrica, la quale, stando ai dati, sarà supportata dagli stessi governi. A darne prova sono già i moltissimi vantaggi messi in atto dalle politiche (soprattutto in Norvegia e Cina) per indurre gli automobilisti a supportare questa transizione. A diminuire sarà inoltre il costo totale della proprietà per veicoli che, sebbene secondo i dati, resterà invariato per i prossimi cinque anni, tenderà a ridursi dopo il 2023.
“Per accelerare la transizione energetica occorrono politiche a favore delle tecnologie sostenibili. Il rischio che si corre, altrimenti, è di non riuscire a essere in linea con le ambizioni dell’accordo di Parigi. Stando infatti alle nostre previsioni, le emissioni globali collegate al consumo di energia saranno ancora lontane dallo zero netto entro il 2050 e, dunque, per invertire la rotta sarà necessaria un’azione politica straordinaria. Tutto concorre allo sviluppo di un futuro sostenibile, purché si agisca subito ed in comunione d’intenti” ha commentato in un’intervista il Director Market & Industries di DNV GL – Business Assurance, Stefano Crea.
Si tratta, secondo il rapporto, di un fenomeno che di anno in anno diventerà trasversale e si affermerà come “game changer” coinvolgendo diverse sfaccettature legate al tema. Il processo infatti, come già detto, integrerà all’interno del proprio percorso anche un significativo cambio di direzione nei confronti del sistema energetico con la transizione dai combustibili fossili alle energie rinnovabili. Stando alle previsioni nel 2050 il 40% dell’energia finale verrà dall’elettricità (il doppio del livello di oggi), oltre il 60% di questa elettricità, nel dettaglio, sarà prodotta dal solare fotovoltaico (33%) e dall’eolico (18%), mentre un ulteriore 14% sarà fornito infine da energia idroelettrica.