Professionalità, passione e sinergia in un contesto di crescita continua al fine di raccogliere quanto seminato, al meglio delle proprie possibilità. Vito Lavacca, responsabile Aci, racconta così la delegazione di Bitonto.
Bitonto e Aci: da quanti anni è attiva la vostra delegazione sul territorio?
Era precedentemente intestata a mio padre, siamo dunque dall’82 sul territorio di Bitonto. Nel corso degli anni ha ceduto le redini al sottoscritto, attivo dal 1991.
Ci parli della delegazione: se ne occupa solo lei?
Mi avvalgo di una collaboratrice da sempre. Anche in passato, poi però per diverse ragioni abbiamo dovuto ridurre il personale.
Ci parli del suo rapporto con Aci…
Si tratta di un rapporto “familiare”. A me, personalmente, non è mai sembrato un rapporto prettamente di lavoro. Ha sempre avuto più le sembianze di una vera e propria famiglia. Nel gruppo c’è una forte sinergia, siamo molto uniti. Con l’ingresso degli altri colleghi che si sono avvicendati poi questa famiglia è cresciuta.
A proposito di clienti: la delegazione è punto di riferimento per i cittadini?
Assolutamente si. Abbiamo riscontrato che negli anni c’è stata una crescita di clientelismo soprattutto, sia per quanto riguarda il diversificarsi delle pratiche automobilistiche, sia per quanto riguarda il tesseramento. I clienti prendono come punto di riferimento l’Aci. Sono loro stessi a consigliare ad altri di non andare per esempio ai tabaccai. Questi ultimi offrono il servizio, senza però dare supporto informativo. Non sanno dire per quale motivo è accaduto qualcosa, mentre noi si. Questa è la differenza che fa si che la gente si affidi a noi e che si crei fidelizzazione. Il nostro è un approccio senza distacco, nel quale ci esponiamo nel miglior modo possibile al fine di comprendere esattamente le problematiche e risolvere tempestivamente i problemi.
Quali servizi offrite?
I servizi che offriamo sono molteplici: aiuto per rinnovo patente, passaggi di proprietà, assicurazioni e molto altro. C’è una molteplicità di servizi. Tra questi anche i servizi per i disabili, per noi molto importanti.
Come avete affrontato il periodo del lockdown e la successiva ripartenza?
Il lockdown è stata una spada di Damocle per tutti. Ha fatto soffrire piccoli e grossi. Abbiamo cercato nel piccolo di essere presente, restando aperti per le assicurazioni, non per le pratiche. Di comune accordo abbiamo preso decisione però di restare chiusi per un rispetto reciproco, non potevamo venire meno alle regole deontologiche nella famiglia dell’Aci. E’ stato un periodo difficile, un colpo grosso, ma la ripartenza c’è stata. L’economia gira. Nonostante ci siano lamentele generale, ho notato che la gente sta comprando e acquistando, complice di questo anche il lavoro fatto sui social che ha fatto sentire la nostra “presenza” e la nostra vicinanza alla clientela la quale poteva contare su di noi per qualsiasi tipo di informazione.
Se pensa al futuro, quali sono gli obiettivi che le piacerebbe portare a termine?
Sicuramente ho come obiettivo quello di perseguire il mio cammino, di fare quello che ho sempre fatto e rimanere per il territorio un fulcro di informazioni per la cittadinanza. Uno se cresce, cresce in seguito a quello che semina. Serve seminare per raccogliere. Ancora oggi, a 53 anni, mentre sto andando verso la parte pensionistica, cerco di fare quello che ho sempre fatto. Posso dire che sto già raccogliendo, ma continuerò a fare del mio meglio per proseguire questo cammino con passione.