Turismo, un viaggio sospesi nel tempo tra mare e cultura: ecco Procida

E’ la perla del Golfo di Napoli e sarà anche la Capitale italiana della Cultura per il 2022. Parliamo di Procida un’isola in cui bellezze naturali caratteristiche, si intrecciano ad una storia ricca di significato, cultura e tradizioni, in un fascino senza tempo. Di fatto, è la prima volta che un’isola ottiene l’ambita nomina, percorrendo le sue strade è impossibile non trovarsi favorevoli al verdetto. Siamo, in particolare, come già detto, nel Golfo di Napoli, vicinissimi ad Ischia, Nisida e a Vivara, isola con cui Procida è collegata da un ponte. Queste isole, considerate “perle del tirreno”, assieme a Capri, compongono l’Arcipelago Campano. Si tratta di un luogo in cui a fare da sfondo visuale e sottofondo sonoro, c’è sempre il mare. Procida infatti ha tutto il fascino di un borgo marinaro, ne sono la prova le architetture colorate che si specchiano sul mare rendendo possibili infinite sfumature di colori che catturano gli sguardi dei passanti facendoli sentire quasi immersi in un piccolo mondo a parte.  Moltissimi i film che hanno avuto come sfondo le immagini di Procida, tra questi Il Postino con Troisi e Il talento di Mr Ripley, con Matt Damon.

Il litorale dell’isola, almeno gran parte, è tutelato dall’area marina protetta Regno di Nettuno, mentre il centro abitato, nello specifico, è diviso in nove contrade. I nomi di queste ultime dicono molto del luogo: Terra Murata, il borgo più antico sovrastato dall’ex carcere, Corricella (il borgo tipico dei pescatori), Sent’cò (dove si trova il porto di Marina Grande) e infine, Sant’Antuono, Santissima Annunziata, San Leonardo, Sant’Antonio, Chiaiolella e Semmarezio. Ogni contrada ha peculiarità capaci di narrare il territorio attraverso i racconti dei cittadini, ma anche delle abitazioni e di quelle strade capaci di raccontare, ancora oggi, quelle che sono state le abitudini di un tempo. Da non perdere, percorrendo la strada in salita che conduce alla Terra Murata, è proprio il carcere, chiuso nel 1988. L’ex penitenziario è uno straordinario complesso monumentale divenuto poi, prima scuola militare, poi prigione e bagno penale per ergastolani. Nel 1729 però fu Palazzo reale e casino di caccia da Carlo III di Borbone. Si tratta di una cittadella carceraria a picco sul mare, che offre l’opportunità di conoscere la storia passata, ma anche la possibilità di affacciarsi su un bellissimo panorama presente.

Un’altra tappa da non perdere è la Corricella, il coloratissimo borgo dei pescatori. In molti conoscono l’immagine del borgo, utilizzato da Apple e Microsoft nel 2015, per mostrare la resa cromatica degli schermi dei telefoni e dei pc. Le vie di questo borgo narrano una storia che viene da lontano ed è fatta di tradizioni e amore per il vivere quotidiano e semplice. Questo borgo, va specificato, si raggiunge solo via mare o a piedi scendendo dalle gradinate panoramiche, come ad esempio quelle del Pennino o la Scura. Il panorama più bello però è quello del belvedere di Callìa, che si affaccia sul mare e permette di vedere l’isola di Capri, ma anche il promontorio di Terra Murata. Molto belle sono anche le spiagge, tra queste non si possono non citare quella del Pozzo Vecchio, ma anche quella di Vivara e Ciraccio. In particolare, a Vivara c’è anche una bellissima riserva naturale all’interno della quale c’è anche un sito archeologico miceneo. L’essenza di Procida racchiusa nella cultura, qui, infatti, è possibile immergersi in incontri e letture all’interno di piccole librerie caratteristiche dove è possibile anche gustare del buon vino e fare aperitivo. A prova di ciò il libro di Elsa Morante, l’Isola di Arturo, che racconta tutta la magia racchiusa in questo luogo in cui il tempo sembra essere sospeso.

Infine, non si può passare da Procida senza fermarsi però al Bar del Cavaliere o al Bar Roma, dove è possibile assaggiare il dolce “Lingua di Procida”, una pasta sfoglia ripiena di crema pasticciera o al limone ricoperta di granella di zucchero.  Tra le altre tappe imperdibili ci sono sicuramente le stradine: a Procida bisogna avere il coraggio di perdersi per poter scoprire tutta la bellezza e la particolarità del luogo, solo così sarà possibile, percorrendo una strada o l’altra, scoprire un nuovo locale, un’antica abitazione, il panorama che porta al mare, ma anche le abitudini degli abitanti del luogo, che tanto hanno da raccontare in merito a Procida. Sono proprio i dettagli a rendere possibile il quadro completo di questo borgo immerso tra mare, natura, cultura e tradizioni.

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