Un’area naturale di 504 ettari, non troppo distante dalla città, tra uliveti, masserie, reperti storici e numerose specie vegetali in cui avventurarsi. Parliamo del parco naturale regionale Lama Balice che prende il nome proprio dalla lama da cui è costituito. Si tratta, di fatto, di un’area naturale protetta che, con i suoi 37 chilometri, costituisce una delle più lunghe lame presenti nella città metropolitana di Bari.
La lama, nello specifico, si origina tra Ruvo di Puglia e Corato e, dopo aver attraversato il caratteristico territorio presente nel comune di Bitonto termina a nord del capoluogo pugliese, più precisamente a Fesca. Lungo questo percorso, percorribile sia a piedi (per i più temerari e avventurosi), sia in bicicletta, è possibile ammirare diverse bellezze naturali tipiche del territorio. Tra queste, non solo le specie vegetali, come biancospino, leccio, carrubo, orchidee selvatiche, erbe aromatiche e uliveti, ma anche “incontri speciali” con animali che vivono serenamente il proprio habitat: la rana, il riccio, ma anche la volpe, il cavaliere d’Italia, il martin pescatore, la civetta e il germano reale. Lungo il parco, che si snoda tra tratti bassi e sinuosi alternati a tratti ripidi e ricchi di notevoli rocce di natura carsica, è possibile inoltre costeggiare il torrente chiamato un tempo Tiflis. Il fiume, normalmente in secca, non perde occasione di gonfiarsi durante le stagioni ricche di precipitazioni più abbondanti. Pertanto, se lo si vuole vedere in piena, sarà necessario visitare il parco nelle stagioni autunnali e primaverili, non nei mesi a ridosso dell’estate però.
La natura del territorio, come già detto, è carsica. Lo si nota dalla presenza di numerose cavità naturali alle quali, con il passare degli anni, si sono aggiunte delle caverne scavate dall’uomo che hanno restituito, anno dopo anno, frammenti di epoca protostorica. Una preziosa peculiarità di questi 37 chilometri, particolarmente adatti a chi ama fare lunghe passeggiate lontano dai rumori di città, è la presenza di casali medievali, chiese e masserie. Tra queste non si può non citare Villa Frammarino, recentemente restaurata e divenuta il primo centro di documentazione barese della conservazione della natura. Qui sarà possibile partecipare, quando possibile ad aventi culturali, ma anche ad incontri che avranno come obiettivo quello di conoscere meglio tutti i “segreti” relativi a questo ampio parco.
Da non perdere, assolutamente, sono anche le grotte del Chiaranchiarello, importantissime a livello storico. Queste ultime, nello specifico, rappresentano la testimonianza della vita paleolitica nella città, in particolare nella vicina cava, ormai dismessa, dove sono stare rilevate anche orme di dinosauri, molto apprezzate dai più piccoli. Una volta visitato il parco, all’interno del quale consigliamo, nel periodo estivo, di soffermarvi almeno fino al tramonto per poter godere di uno spettacolo tipicamente pugliese, tra sfumature rosso arancio che si contaminano con la natura selvaggia, consigliamo di fermarvi nelle masserie vicine. In zona ce ne sono moltissime. Alcune di queste, in particolare, saranno pronte ad offrire esperienze uniche per i palati più fini, con piatti tipici della tradizione mediterranea e non solo.