Percorso Cobat è il nuovo software certificato Certiquality che permette alle Case automobilistiche e agli autodemolitori di garantire trasparenza, tracciabilità e sicurezza del dato nella gestione dei veicoli a fine vita. In questo modo, ogni singolo componente delle auto destinate alla rottamazione non sarà disperso.
L’obiettivo è quello di rivoluzionare il concetto di autodemolizione, trasformandolo in una vera e propria economia circolare dell’automotive. E ciò dal momento che l’Europa punta a incentivare il riutilizzo delle parti dei veicoli fuori uso come ricambi, rafforzare i sistemi di tracciabilità e di contabilità dei veicoli, incentivare il riciclo dei rifiuti da impianti di frantumazione dotati delle migliori tecniche disponibili, finalizzando lo smaltimento o il recupero energetico ai soli rifiuti non riciclabili.
”Un sistema aperto a tutti – spiega Giancarlo Morandi – Attraverso un uso efficiente dei dati, è infatti possibile ridurre l’impatto sull’ambiente, generare un risparmio di energia e assicurare agli automobilisti un alto livello del servizio. È la creazione del valore condiviso: un vantaggio per le aziende, per la società e per l’ambiente”.
Commento a cui fa eco quello di Stefano Ciafani, presidente di Legambiente, che dichiara: ”Il rafforzamento dell’economia circolare nel nostro Paese passa attraverso una filiera industriale sempre più innovativa che non può fare a meno di un sistema di controlli e di tracciabilità che responsabilizzi tutti gli attori in gioco. Su questo fronte aiuta molto l’esperienza acquisita in passato dal Cobat che ha giocato e continua a giocare un ruolo fondamentale nella gestione corretta dei rifiuti, anche pericolosi. Questo – prosegue – è un settore che è ancora oggi minacciato da alcuni operatori senza scrupoli, come descriviamo ogni anno nel nostro Rapporto Ecomafia. Soluzioni come quelle presentate oggi aiutano a combattere fenomeni come questi che causano problemi all’ambiente, alla salute delle persone e alle aziende serie che subiscono una spietata concorrenza sleale”.