Una normativa urgente per i veicoli connessi, che sancisca principi fondamentali a tutela dei consumatori quali libertà di scelta, protezione e sicurezza dei dati, competizione leale e innovazione. È quanto la FIA (Fédération Internationale de l’Automobile) chiede alla Commissione Europea, attraverso la campagna “My car my data” (“Mia l’auto, miei i dati”), sottolineando come, mentre il 91% dei consumatori ritiene di avere la proprietà dei dati generati dalla propria auto, l’85% afferma di non avere alcun controllo su di essi.
Fondamentale ricordare che i dati dei veicoli non includono soltanto dati operativi (velocità, posizione, manutenzione, chilometraggio, livelli olio…) ma anche dati sul comportamento del conducente, quali stile di guida o distanze percorse, e persino dettagli personali, come nome, recapiti e dati finanziari condivisi con il sistema operativo del veicolo. L’Ufficio Europeo della FIA chiede, inoltre, alla Commissione di adottare la S-OTP – Secure On-board Telematics Platform – in quanto piattaforma ideale a vantaggio dei consumatori e della società in generale. La piattaforma S-OTP garantisce, infatti, vera libertà di scelta al consumatore, concorrenza effettiva e libertà di impresa, in un contesto sicuro e tecnologicamente neutrale. Inoltre, l’S-OTP garantirebbe una sicurezza informatica d’avanguardia e una corretta distribuzione delle responsabilità.
“Il nostro studio – ha dichiarato Laurianne Krid, Direttore Generale della Regione I FIA – conferma, ancora una volta, che, quando si parla di dati generati alla guida di un veicolo, i cittadini Europei non hanno abbastanza potere. È urgente adottare un quadro normativo solido che permetta un accesso equo ai dati, basato sul consenso informato dei consumatori”. “Noi chiediamo alla Commissione – ha concluso Krid – di integrare, il prima possibile, la normativa trasversale con la tanto attesa legislazione specifica di settore. Esistono sempre più evidenze che dimostrano quanto i modelli proprietari proposti dalle case costruttrici non generino l’innovazione di cui gli Europei hanno bisogno per abbracciare la connettività”.
Fase cruciale per rendere i consumatori più consapevoli e più tutelati
Il dibattito è in una fase cruciale. Il 23 febbraio prossimo, infatti, la Commissione Europea dovrebbe adottare una proposta di ‘Data Act’ per facilitare l’accesso e l’uso dei dati. I consumatori devono essere resi consapevoli di quali tipi di dati la loro auto genera, per quali scopi e con chi saranno condivisi, ed essere maggiormente informati dei loro diritti di privacy, specialmente riguardo al trattamento dei dati o perfino alla loro monetizzazione attraverso la vendita per la pubblicità digitale. La mancanza di chiarezza può causare serie ripercussioni per la vita privata e professionale di ignari consumatori.
General Data Protection Regulation insufficiente
La poca conoscenza dei dati del veicolo da parte dei consumatori e il potenziale uso improprio di tali informazioni rappresentano una minaccia per la sicurezza informatica e i principi di protezione del consumatore previsti dal General Data Protection Regulation (GDPR). Una legislazione specifica nel settore dell’automotive è urgente poiché il numero di veicoli connessi è destinato a crescere e l’attuale GDPR non è sufficiente a coprire tutte le specificità del settore. Inoltre, il rafforzamento del controllo sui flussi di dati da parte delle case costruttrici potrebbe causare, da qui al 2030, una perdita complessiva di 65 miliardi di euro l’anno per fornitori di servizi indipendenti e consumatori.