Mobilità, Acea su auto elettriche: “Raddoppiare obiettivi Ue per colonnine”

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Raddoppiare gli obiettivi europei sulle colonnine elettriche. E’ quanto propone Acea (associazione dei costruttori europei) secondo la quale, per la mobilità elettrica, entro il 2030, sarebbero necessari fino a 6,8 milioni di punti di ricarica pubblici in tutta l’UE per raggiungere la riduzione del 55% di CO2 proposta per le autovetture.

Si tratta, di fatto, di una cifra nettamente doppia rispetto a quella proposta dalla Commissione europea nel regolamento sulle infrastrutture per i combustibili alternativi. I dati emergono da una ricerca McKinsey, recentemente diffusa proprio dall’Acea che non ha nascosto le proprie preoccupazioni per via del “lento sviluppo” delle infrastrutture necessarie per i veicoli elettrici.

Secondo la ricerca, nello specifico, sarebbero 14mila i punti di ricarica che dovrebbero essere installati a settimana. Oggi se ne installano circa 2mila a settimana. ““La transizione verso lo zero è una corsa a lungo termine” – ha precisato Oliver Zipse, Presidente di Acea e Ceo del gruppo Bmw – “la sfida chiave ora è convincere tutti gli Stati membri ad accelerare la distribuzione dell’infrastruttura richiesta. Abbiamo assolutamente bisogno di una conclusione ambiziosa della proposta AFIR, sia in termini di tempistica che di obiettivi che fissa per ciascun Paese dell’UE” – ha concluso.

Oggi, di fatto, gli investimenti nei confronti delle stazioni di ricarica rappresentano solo una piccola frazione rispetto a quelli totali, soprattutto per quanto concerne i progetti infrastrutturali comparabili. I benefici, in termini ambientali, sostiene ancora Acea, sarebbero enormi. L’Europa e di conseguenza anche l’Italia (che rispetto alle altre città deve ancora compiere molti passi) dovrà adeguarsi presto e accelerare la transizione, partendo proprio dall’ampliamento delle infrastrutture. Fattore che non solo renderà la transizione più veloce a livello logistico, ma convincerà i cittadini a spostare i riflettori verso la mobilità elettrica, che oggi è carente, oltre che di una cultura generale in merito, anche di colonnine sparse in luoghi strategici utili per ricaricare le auto ovunque se ne abbia necessità.

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