Benzina o elettrica, quale motore costa meno?

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Sempre più spesso per i guidatori diventa difficile orientarsi privi di dubbi nella scelta del tipo di veicolo da acquistare. Questo accade soprattutto quando la comparazione riguarda nello specifico auto elettriche, auto con motore termico a benzina o diesel. A rendere indecisi gli acquirenti, oltre a questioni che riguardano prettamente i gusti personali e un mercato sempre più ampio che rende difficile soffermarsi su un solo modello, vi sono indubbiamente anche dubbi riguardanti le spese. Il dibattito che risulta ancora oggi aperto riguarda un quesito che molti si pongono: quale tipologia di veicolo costa meno? Sicuramente, soprattutto per quanto riguarda le auto elettriche contro le auto a motore termico a benzina, la sfida riguarda più fronti. Dalle emissioni ai costi di acquisto e di gestione infatti sono molte le perplessità che accompagnano nella scelta un compratore. Mentre per molti la mobilità elettrica risulta maggiormente sostenibile, oltre che innovativa, per altri occorre attendere e ambire a soluzioni diverse che mixino ambedue le tipologie e contemplino tecnologie ancora non presenti sul mercato. Nel confronto confluiscono anche indecisioni riguardanti i costi dei carburanti confrontati con quelli dell’energia elettrica. Va considerata inoltre una netta differenza nel funzionamento mezzi i quali attingono diversamente alle risorse con la normale conseguenza di una differenza dei costi. La Gazzetta, nello specifico Andrea Tartaglia, ha effettuato una ricerca in merito mettendo a confronto i costi necessari per percorrere 100 chilometri prendendo spunto dai consumi medi delle auto diesel, a benzina ed elettriche. E’ necessario infatti confrontare le rispettive percorrenze su una distanza comune per poter ottenere dati validi e veritieri, nonostante l’autonomia delle vetture venga calcolata in maniera diversa (litri per le auto a benzina e kilowattora per le auto elettriche) e occorra dunque armonizzare le unità di misura. “I motori diesel hanno un rendimento del 33% circa, è questa la percentuale di energia trasformata in forza lavoro, il resto si disperde sotto forma di calore e attriti. Il gasolio che alimenta un motore diesel sviluppa 10 kWh di energia per ogni litro, questo il primo dato importante per calcolare il costo di guida. Il secondo è l’autonomia media, che possiamo ricavare sapendo che – listini alla mano – i modelli in commercio hanno percorrenze sul ciclo combinato comprese tra i 4 e i 12 litri di gasolio ogni 100 chilometri. Questo significa che su tale distanza, le auto diesel richiedono tra i 40 e i 120 kWh di energia. I motori a ciclo Otto, invece, hanno un rendimento del 28% circa. Ogni litro di benzina necessario ad alimentarlo sviluppa 8,8 kWh di energia, che come abbiamo visto è uno degli elementi chiave da considerare. L’altro è l’autonomia media, anche qui prendiamo gli estremi dei consumi su ciclo combinato dei modelli in commercio per avere una forbice compresa tra i 5 e 15 litri di carburante ogni 100 chilometri. Questo significa che su tale distanza, le auto a benzina richiedono tra i 50 e i 150 kWh di energia. Infine i motori elettrici, che hanno un rendimento molto più altro di quelli termici, sfiorando il 90%. Qui non dobbiamo fare nessuna conversione, perché le schede tecniche dei modelli di auto a batteria forniscono già il dato che ci interessa: su una distanza di cento chilometri gli Ev hanno percorrenze medie su ciclo combinato comprese tra 15 e 30 kWh, dati molto inferiori ai modelli con motore tradizionale” – spiega Andrea Tartaglia. Il confronto dunque è possibile solo dopo aver alla mano tutti i dati da cui è emerso che i motori diesel hanno un consumo medio di 80 kWh/100 chilometri, contro un dato più alto riguardante i motori a benzina, pari a 87,5 kWh  e infine un dato nettamente inferiore riguardante le auto elettriche, pari a 22,5 kWh. Tradotto in termini di prezzo, per 100 chilometri, si avrà un costo di 14 euro/kWh per il gasolio e 0,18 euro/kWh per la benzina. Per l’elettrica invece il costo sarà di 0,25 euro/kWh (se si tratta di una presa domestica collegata ad una wallbox a ricarica lenta) o 0,50 euro/kWh (se il rifornimento avviene presso una colonnina veloce). E’ importante dunque, nel paragone, capire che tipo di motore viene utilizzato o, nel caso delle elettriche, distinguere il tipo di ricarica poiché, indubbiamente, a seconda di queste sottili, ma importanti differenza, i costi saranno diversi. Certo, i dati emersi vanno comparati al futuro, poiché i prezzi sono in continuo mutamento e di conseguenza ne vengono influenzati anche i costi dei carburanti e dell’energia, con un discorso analogo per quanto riguarda le  tasse. “All’automobilista però, al di là del costo relativo ai kWh interessa capire quello connesso alla percorrenza. Percorrere 100 km con un’auto diesel costa in media 11 euro, per farlo con un’auto a benzina se ne spendono 16, con un’auto elettrica il costo varia dai 6 ai 12 euro a seconda che la ricarica venga effettuata a casa o presso una colonnina veloce. Non c’è un vincitore assoluto: l’auto diesel rimane estremamente conveniente; l’elettrica è vantaggiosa se ricaricata a casa – con tempi lunghi però, che possono superare le quindici ore e solo se si dispone di un box o di un giardino – se si opta per le colonnine rapide il costo di percorrenza è livellato a quella di un’auto a gasolio. Più staccata l’auto a benzina”  – ha concluso Tartaglia.

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