
Poco più che trentenne, fasanese doc, pilota e istruttore. È Ivan Pezzolla, oggi anche direttore dell’Autodromo del Levante di Binetto, su incarico di Aci Vallelunga. Ci godiamo con lui una chiacchierata in cui il rombo dei motori è un energico e costante sottofondo.
Partiamo dagli esordi: da figlio d’arte, la tua passione per le quattro ruote sembra quasi predestinata…
Si può dire che sia nata insieme a me. Trasmessa da mio padre, certamente, ma prima di lui, da entrambi i miei nonni. Pensando che il mio nonno paterno aveva un’officina meccanica, potrei dire che già prima degli anni ’50 nella mia famiglia si respirava aria di motori. Una passione condivisa che mio padre, con le sue gare, ha tradotto in ambito sportivo e che io e mio fratello abbiamo seguito con grande spontaneità e spirito di condivisione.
Raccontaci i tuoi primi passi nel mondo dei motori…
Ero piccolissimo. Ricordo che avevo 3 anni e mezzo quando mio padre si divertiva a creare per me prove di abilità posizionando birilli nel piazzale di casa e, a bordo dei miei primi go kart, mi esortava da un lato e, dall’altro, mi teneva legato con una fune sulla parte posteriore. Negli anni successivi ha iniziato a portarmi in pista e, da allora, dal gioco è esplosa una vera e propria passione.
Quali sono le tappe salienti che ricordi, di quegli anni di crescita nel mondo dell’automotive?
Il primo e più emozionante ricordo è certamente il campionato italiano di kart a Monferrato. Era il 1997, si trattava del mio primo campionato e ho rischiato di vincerlo al primo colpo, se non fosse che un colpo di sfortuna mi ha costretto al ritiro. Poi, nel 2006, il 6^ posto nelle selezioni del campionato europeo. Dopo quelle tappe, il kart si è trasformato in un trampolino per la pista vera e propria, con le Formula. Successivamente, un nuovo cambio di rotta mi ha fatto avvicinare alle gare in salita su strada, specialità propria di mio padre, che è stato molto orgoglioso di questa scelta.
E proprio in questo ambito, la tua soddisfazione più grande…
Nel 2014, la vittoria del Civm – Campionato Italiano Velocità Montagna – è stato il coronamento del mio sogno e di quello di mio padre: lui stesso aveva vinto quel titolo. Ad oggi, resta il mio miglior ricordo, fatto di emozione ma anche di tanta consapevolezza.
Dalla velocità all’esperienza: oggi, su incarico di Aci Vallelunga, dirigi l’Autodromo del Levante di Binetto. Come si è giunti a questo traguardo?
Si tratta di un punto di arrivo ma, allo stesso tempo, di partenza e che è frutto di un lungo percorso: l’esperienza in ambito agonistico è cresciuta parallelamente a quella professionale, come istruttore di guida per conto di vari brand, fino al traguardo del ruolo di collaudatore. Posso dire, ormai, che tutto quello che è automotive mi appartiene. Inoltre, la stima che nel mondo Aci Sport è riconosciuta alla figura di mio padre, mi ha permesso di ottenere la fiducia di Aci Vallelunga, che mi ha incaricato di gestire la parte manageriale dell’Autodromo: una sfida nuova e appassionante.
A dicembre del 2019, l’Autodromo del Levante ha festeggiato il suo 30ennale con la Race of Champions, a cui hanno preso parte grandi nomi della Formula1 e della MotoGP…
Ho colto l’occasione di questa ricorrenza per realizzare un grande evento all’interno dell’Autodromo: si tratta di un format che avevamo inventato già da tempo e che realizzavamo in piazza a Fasano, con il nome di Fasanopolis. Da lì l’idea di coinvolgere i grandi nomi dello sport – tra cui il pilota di Formula1 Antonio Giovinazzi, il pilota MotoGP Michele Pirro e il campione italiano ed europeo Simone Faggioli – ma anche della stampa e dello spettacolo. L’intento era quello di dar vita ad un appuntamento aperto agli amanti delle quattro ruote, ma anche ad un pubblico di semplici curiosi, con lo spirito di far vivere l’Autodromo a trecentosessanta gradi.
Non solo emozioni sportive, ma anche sicurezza stradale…
Riassumendo in due parole: Safe&Emotion, cioè emozioni vissute in piena sicurezza. Anche quando si parla di gare, la sicurezza stradale è l’ingrediente fondamentale: per questo motivo, in autodromo, vantiamo uno staff altamente qualificato di istruttori per la guida sicura e la guida sportiva. L’idea alla base del nostro lavoro quotidiano è di coniugare questi concetti con un approccio meno freddo o istituzionale, secondo quello che è il nostro motto: “Pensi che guidare in sicurezza sia noioso? Prova insieme a noi”. È con la giusta energia e un approccio fresco e accattivante che vogliamo seminare in questa direzione, soprattutto nei confronti delle più giovani generazioni. Da qui, per esempio, il progetto di dar vita ad un vero e proprio percorso di guida sicura, che sia al contempo accademico e premiante.
Cosa vedi nel tuo futuro?
Sono certo che il mio futuro continuerà secondo la direttrice che ho tracciato fin ora, nel mondo dell’automotive. Questa gestione dell’Autodromo avrà, prima o poi, una fine ma sono fiero e orgoglioso di aver seminato per un progetto più ambizioso, che darà spazio ad una realtà ancora più importante per il nostro territorio.