Dopo il lockdown più animali selvatici sulle strade: i consigli per gli automobilisti

Foto: Ansa

Il lungo periodo di stop alle attività umane dovuto all’emergenza sanitaria ha comportato anche evidenti cambiamenti nelle abitudini e nei comportamenti degli animali selvatici, che nell’ultimo periodo sono stati avvistati più volte, anche in Italia, nei pressi di centri abitati o su strade prossime ad aree urbanizzate. Una situazione che, recentemente, è stata fotografata da un rapporto del RACE – Reale Automobile Club di Spagna, che lancia l’allarme sul rischio che il passaggio di cani randagi, cinghiali e altri animali sulle strade può rappresentare per gli automobilisti.

A preoccupare maggiormente non è l’eventuale collisione del mezzo con l’animale, ma le conseguenze di tale incidente, come la perdita di controllo del mezzo. Le moderne automobili sono, infatti, dotate di strutture frontali rinforzate che minimizzano i danni strutturali, tuttavia la maggior parte di questi incidenti sembrano verificarsi su strade secondarie e in condizioni di scarsa visibilità, nelle quali i rischi principali sono rappresentati dalle conseguenze della frenata di emergenza (73%), dal ribaltamento (50%), dall’invasione della corsia opposta (24%) e dall’uscita di strada (4%).

Per questa ragione, a margine del rapporto pubblicato, il RACE ha diffuso alcuni suggerimenti utili agli automobilisti per ridurre al minimo le conseguenze di una collisione con un animale: in primo luogo occorre moderare la velocità nelle zone che possono comportare questo rischio, come aree urbane adiacenti a zone di campagna o dove sono presenti rifiuti alimentari; nel momento in cui ci si rende conto dell’imminente scontro, poi, frenare per arrivare all’impatto alla velocità più bassa possibile e rimanere nella corsia senza fare movimenti improvvisi, in modo da ridurre al minimo i rischi di danni alle persone. Da evitare assolutamente la tendenza, spontanea, a sterzare bruscamente per evitare l’animale, perché questo può essere causa di incidenti frontali con altri veicoli o di impatto con altri ostacoli sul lato della strada.

Moderare la velocità resta, in ogni caso, il migliore strumento di prevenzione dei rischi, in quanto concede tempo per una reazione più efficace e controllata. Se, infatti, viaggiando ad una velocità di 80 km/h, resta il tempo per arrestare l’auto quando un animale selvatico si ferma sulla strada a 60 metri di distanza, già a 100 km/h di velocità, lo spazio non è più sufficiente e l’animale (distante sempre 60 metri) viene colpito rovinosamente a 61,1 km/h.

(Foto: Ansa)

 

Leggi il precedente

Autodromo del Levante, riapertura anche per altri sport

Leggi il successivo

“Siamo positivi e guardiamo avanti a lunga distanza”, Fabrizio e Sante Clemente raccontano Aci Gravina

Lascia un Commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *