Mercato auto: segni di ripresa in Europa per la prima volta dall’inizio del 2020

Per la prima volta dopo otto mesi, a settembre il mercato dell’auto, relativamente all’Europa occidentale, ha registrato un primo segno positivo. Secondo i dati diffusi dall’Associazione dei costruttori europei, infatti, lo scorso mese le immatricolazioni sono state 1.300.050 con un incremento dell’1,1% rispetto allo stesso mese considerato per l’anno precedente. Un dato che fa tirare un sospiro di sollievo, seppur cauto, in relazione al crollo delle vendite dell’anno 2020 quando, dall’inizio dell’anno ad oggi, sono state vendute 8.567.920 auto con un calo del 29,3% rispetto alle vendite dello scorso anno nello stesso periodo.

Seppur modesta, la crescita del mercato europeo nel mese di settembre risulta significativa perché, secondo quanto segnalato dal Centro Studi Promotor, “potrebbe rappresentare l’inizio dell’inversione di tendenza dopo il disastroso impatto del Coronavirus sulle vendite dei primi otto mesi”. Un ruolo decisivo, in questo senso, è stato rappresentato dagli incentivi varati negli scorsi mesi in molti dei mercati di riferimento per favorire le vendite di vetture elettriche e ibride plug-in, anche se, secondo i referenti del Centro Studi Promotor, “in valori assoluti le loro immatricolazioni sono ancora modeste e quindi il recupero deriva anche da un migliore andamento delle vendite di vetture con alimentazioni tradizionali. Il segnale positivo di settembre non può certo far dimenticare il quadro catastrofico che si sta delineando per l’intero 2020 – proseguono – l’auto in Europa Occidentale chiuderà il bilancio 2020 con una perdita di immatricolazioni assolutamente severa”.

“Per una ripresa significativa del mercato dell’auto, in quel che resta del 2020 e soprattutto nel 2021, sono necessarie tre condizioni – è il commento di Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor – e cioè che i governi varino politiche di sostegno al settore dell’auto più incisive, che non vi siano nei prossimi mesi nuove fermate dell’attività produttiva e che i primi segnali di ripresa dell’economia, dopo il crollo della prima parte del 2020, si consolidino e si rafforzino”.

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