Centocinquantamilioni di euro per convertire oltre 5mila chilometri di linee ferroviarie non elettrificate a idrogeno.E’ il contributo che fornirà Snam, società di infrastrutture energetiche.
In particolare, si tratta di un piano strategico della durata di quattro anni (2020-2024) che renderà possibile la conversione in Italia delle prime tratte ferroviarie da diesel a idrogeno. Un passo importante su cui, il gruppo Snam, guidato da Marco Alverà, sta già lavorando da alcuni mesi al fianco di Alstom, Ferrovie dello Stato e FNM (Ferrovie Nord Milano).
Ad oggi, in Italia, ci sono oltre 5mila chilometri di linee ferroviarie non elettrificate. In particolare, su quasi 16.800 chilometri in esercizio, le linee non elettrificate sarebbero il 28% del totale, ovvero 4.763 chilometri. A questo dato va aggiunto quello dei treni passeggeri diesel che circolano su rete ferroviaria, i quali, secondo i dati, sarebbero circa 1250 al giorno. Meno di venti invece i convogli merce.
Si tratta dunque di un piano vantaggioso che offrirà benefici in termini di eco-sostenibilità, ma non solo. Le motrici hanno infatti costi competitivi, oltre che standard operativi paragonabili al diesel. Snam si occuperà dunque di realizzare un sistema di approvviggionamento e rifornimento di idrogeno ai treni. “Un’operazione vantaggiosa anche senza incentivi” – ha sottolineato Alverà.
Intanto, alcune esperienze in merito ai convogli a idrogeno sono già partite. Tra questi il Coradia iLint di Alstom, primo treno a celle combustibile al mondo, già in servizio sulla tratta regionale in Germania. Sempre Alstom ha annunciato inoltre la fornitura di sei treni a celle comnustibile a Ferrovie Nord Milano, questi ultimi entreranno in funzione sul tratto Brescia-Iseo-Edolo, sostituendo dunque gli attuali motori a diesel e creando, di fatto, così come la definisce il Sole 24 ore, la prima “Hydrogen Valley” italiana.