Meta preferita dei motociclisti, ma anche degli amanti della natura. Parliamo di Poggiorsini, piccolo borgo pugliese situato, in particolare, a 70 chilometri dalla città di Bari. “Dormiente” per quasi tutta la stagione invernale, il borgo torna a popolarsi soprattutto in primavera e in estate, complici anche i tramonti mozzafiato offerti dalle alture del borgo.
Sia che si percorra la strada in moto e in auto, sia che ci si fermi ad osservare il panorama dal punto più alto del borgo, si avrà modo infatti di perdersi in vaste vallate, con superfici coltivate da cereali, vigneti e uliveti, preziosissimi per l’economia del paesino pugliese. Le origini del borgo risalgono, in particolare al paleolitico antico. A prova di ciò, come spiegato anche dall’associazione Borghi Autentici d’Italia, i numerosi reperti trovati nel corso degli anni sul territorio. Nel 1810, Poggiorsini divenne frazione di Gravina, fino al 1967, quando ottenne ufficialmente il titolo di Comune. Sin dai primordi è stato considerato luogo prezioso per lo sviluppo della cultura e del turismo, tanto che viene considerato “Comune d’Europa”, anche in seguito a diversi gemellaggi con centri europei per alcuni progetti.
Sebbene agli occhi di chi lo visita per la prima volta possa sembrare privo di luoghi caratteristici da visitare, Poggiorsini custodisce all’interno del proprio territorio diversi reperti che sono ancora oggi testimonianza indiscussa dell’importanza strategica del borgo soprattutto per il controllo dei transiti tra la Basilicata e la Puglia. A tre chilometri dal borgo, in particolare nella località “Grottelline” sorge ad esempio infatti un sito rupestre risalente all’età medioevale. Sempre nelle vicinanze del borgo, precisamente sul percorso che va da Gravina e Spinazzola, ancora oggi è possibile vedere, su una collina, i ruderi del Castello del Garagnone, devastato nel terremoto del Vulture, nel 1930. Infine, a partire dal 2013, l’Ente parco, con la partecipazione del Comune di Poggiorsini e del Parco Nazionale dell’Alta Murgia, hanno intrapreso una collaborazione mirata a riqualificare le emergenze architettoniche del territorio. I lavori sono iniziati in particolare dalla Masseria Filieri, situata nei pressi della strada conosciuta come Via Appia che collegava Roma con l’Oriente.
Oltre ad essere apprezzata per il panorama e per la presenza di siti di interesse storico, Poggiorsini è particolarmente conosciuta per la presenza di trattorie e ristoranti all’interno dei quali è possibile gustare prodotti tipici legati, in particolare, alle coltivazioni presenti sul territorio. Tra questi non manca il cardoncello, cucinato in diverse modalità, ma anche i lampascioni e il calariello, piatto unico tipico del luogo. Ma non solo, basta chiedere ai cittadini per ricevere consigli riguardanti le tipicità culinarie e, soprattutto, dove poter assaggiare le pietanze più gustose, magari senza perdere l’opportunità di affacciarsi dal “Belvedere” del borgo per ammirare il panorama.
Normalmente, sono tanti gli eventi che vengono organizzati all’interno del borgo, abitato da circa 1.500 persone, tra questi la Festa della civiltà Contadina ad agosto, ma anche la Sagra del Cardoncello in autunno. Le attività, ferme a causa dell’emergenza sanitaria, sono solo rimandate a quando la pandemia sarà solo un brutto ricordo e sarà possibile tornare a viaggiare, anche senza dover andare troppo lontano.