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Nel 2020 la media di Co2 emessa per auto sul suolo europeo si è aggirata intorno ai 106 g/km. Si tratta, nello specifico, del 12% in meno rispetto ai dati relativi al 2019. E’, indubbiamente, stando alle stime, il dato migliore registrato negli ultimi cinque anni nel continente. L’ultimo record apparteneva infatti al 2017, anno in cui un’auto emetteva in media 117,7 g/km di CO2. Secondo i dati raccolti da Jato Dynamics, le motivazioni per cui vi è stato un decremento sono principalmente riconducibili a due fattori.
Il primo riguarda le regolamentazioni più stringenti applicate dai governi in merito ai veicoli non elettrici, il secondo è una conseguenza relativa all’emergenza sanitaria che, con la pandemia in corso, ha drasticamente modificato le abitudini dei cittadini. Contemporaneamente però, secondo Jato Dynamics, non vanno sottovalutati altri fattori. Il volume dei veicoli venduti su base annua è infatti passato dai 14,7 milioni del 2019 agli 8,6 milioni nel 2020. A questo si devono aggiungere anche i chilometri in meno percorsi da parte dei cittadini, costretti a casa durante i lockdown più stringenti. Nonostante questo però, in alcuni paesi, si sono registrati valori in controtendenza, come ad esempio Polonia, Slovacchia e Repubblica Ceca. In questi tre paesi, in particolare, i cittadini hanno continuato a comprare auto con motore termico, fattore che ha fortemente contribuito a mantenere elevate le emissioni di Co2. Diversa la situazione per Francia, Svezia, Paesi Bassi, Danimarca, Portogallo e Finlandia, in cui le emissioni medie per veicolo sono scese al di sotto del 100 g/km controbilanciando i dati allarmanti presenti negli altri paesi.
Si tratta, nello specifico, di dati che riconducono ad una realtà di cui ormai diversi esperti del settore sono al corrente: la transizione a una mobilità con emissioni zero è la base da cui partire per abbattere la quantità di Co2 presente nelle città. Ragion per cui si fa sempre più concreta l’idea che un passaggio alla mobilità elettrica possa contribuire a migliorare la salute del pianeta e di conseguenza quella dei cittadini. In questo senso sono molte le iniziative portate avanti da alcuni dei colossi della produzione di auto. Tra questi ci sono ad esempio Stellantis che sta investendo notevoli cifre sulla piattaforma STLA con l’intento di garantire modelli con 800 km di autonomia, ma non solo. Da Volvo a Volkswagen, fino a passare anche per la Fiat in Italia, sono moltissime le trasformazioni che diverse aziende stanno affrontando nel tentativo di contribuire a portare avanti gli obiettivi prefissi anche dalle politiche europee, che conta nei prossimi anni di convertire, se non completamente, almeno in buona parte, l’intero settore proseguendo nell’attività di sensibilizzazione alla scelta ecologica.
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