Ambiente e mobilità, nel 2021 ci sarà un aumento record di emissioni Co2. I dati dell’Iea

Foto da homegreenhomeblog.com

Nel 2021 ci sarà il secondo aumento record di emissioni CO2. E’ quanto emerso in seguito ad un report effettuato dal Global Energy Review dell’Iea, l’Agenzia internazionale dell’energia, secondo il quale, in particolare, le emissioni globali di anidride carbonica legate alla produzione energetica aumenteranno di 1,5 miliardi di tonnellate. Si tratta, di fatto, di un record negativo che va ad invertire quelle che erano le speranze riposte dopo il leggero miglioramento che si era registrato nel periodo dei diversi lockdown mondiali.

Numeri simili sono stati registrati nel 2010, anno in cui, in momento segnato da un’altra ripresa, quella della crisi finanziaria globale del 2008-2009, si sono registrati poi numeri record con alte intensità di carbonio. Il rapporto, in particolare, stima che le emissioni di CO2 avranno un incremento di quasi il 5% quest’anno fino a raggiungere 33 miliardi di tonnellate. Questo, sulla base degli ultimi dati nazionali registrati in tutto il mondo e, inoltre, in base alle tendenze di crescita economica dei nuovi progetti energetici pronti a partire nel futuro più prossimo. Le cause, secondo gli esperti, vanno ricondotte a diversi fattori, tra questi anche l’inquinamento atmosferico legato all’incremento di veicoli su strada, ma anche alla produzione di essi. In particolare, protagonista principale dell’aumento di CO2 sarà il carbone, nonostante negli ultimi anni si sia registrato un declino in merito al suo utilizzo. La domanda, stando alle stime, quest’anno crescerà del 4,5% superando nettamente i livelli del 2019 e avvicinandosi, di fatto, al suo massimo storico dal 2014. A rappresentare tre quarti di questo aumento è il settore elettrico.

L’aumento del carbone, rispetto alle rinnovabili, mostra un quadro ancora più allarmante. L’uso del carbone, legato a questa comparazione, aumenterà infatti del 60% in più rispetto alle energie rinnovabili. Oltre l’80% della domanda di crescita potrebbe provenire dall’Asia, guidata in particolare dalla Cina, ma anche da Stati Uniti e Unione europea, con livelli che però, almeno nei prossimi anni, resteranno al di sotto dei livelli precedenti alla crisi. In generale, la domanda globale di energia è destinata ad aumentare del 4,6%. A guidarla saranno i mercati emergenti e le economie in via di sviluppo. Dati che guardano al futuro, in cui, la domanda dei combustibili fossili sarà destinata a crescere, con carbone e gas, destinati, nello specifico, a superare i livelli del 2019. In forte ripresa, in tal senso, risulta essere anche il petrolio, ancora a rilento però rispetto agli altri.

L’unico dato positivo riguarda la generazione di elettricità da fonti rinnovabili che, stando al report, dovrebbe aumentare di oltre l’8% nel 2021. Oltre la metà dela fornitura complessiva di elettricità, a livello mondiale, potrebbe dunque essere rappresentato da fonti pulite con un contributo maggior che verrà, nello specifico, dal solare e dall’eolico (che hanno registrato un aumento consistente negli ultimi anni). In particolare, secondo le previsioni effettuate, le energie rinnovabili forniranno il 30% della produzione di elettricità in tutto il mondo nel 2021. Dati che nonostante siano confortanti, non controbilanciano totalmente le 1,5 miliardi di tonnellate di Co2 previste per il 2021.

“Le emissioni globali di carbonio dovrebbero aumentare di 1,5 miliardi di tonnellate quest’anno, a causa della ripresa dell’uso del carbone nel settore energetico – ha commentato Fatih Birol, direttore esecutivo dell’Iea – questo è un terribile avvertimento che la ripresa economica dalla crisi Covid è attualmente tutt’altro che sostenibile per il nostro clima. A meno che i governi di tutto il mondo non si muovano rapidamente per iniziare a ridurre le emissioni, è probabile che nel 2022 dovremo affrontare una situazione ancora peggiore” – ha concluso.

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