Mobilità, aumentano le multe per chi guida sotto effetto di alcol e droghe: oltre 6mila in un anno

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Aumentano le multe per chi guida sotto effetto di alcol e droghe, ma non solo: una multa su tre è per eccesso di velocità e riguarda inoltre chi non ha assicurato i veicoli. È quanto emerso dal rapporto sull’attività delle Polizie locali nel 2022 che ha fornito un quadro dettagliato sulla sicurezza nelle città grandi o medie. In totale, ai fini del raccoglimento dati, sono stati 142 i comandi delle Polizie locali che hanno partecipato all’attività fornendo informazioni sui diversi comuni interessati.

Secondo quanto emerso, da una parte diminuiscono gli indicenti con feriti, rispetto ai dati pre-pandemici (in cui si è passati da 76,099 del 2019 ai 65,309 del 2022) dall’altro c’è un costante aumento di coinvolgimento degli utenti deboli della strada, tra cui pedoni e ciclisti. Secondo i dati, su 6,5 milioni di infrazioni contestate, 1,9 riguardano l’eccesso di velocità e c’è, inoltre, una forte crescita delle multe per guida in stato di ebrezza o sotto l’influenza di sostanze stupefacenti (6.426 quelle accertate). Crescono inoltre le multe per mancata copertura assicurativa con 46.674 sanzioni contro i 42.029 dell’anno precedente. Crescono anche le violazioni per il mancato uso dei dispositivi di sicurezza come casco e cinture oltre all’uso del telefono alla guida. Sono in totale 134.46. Preoccupa anche l’aumento di segnalazioni per la fuga o omissione di soccorso, riconosciuta in 2.210 casi. In totale, sono state 25.537 le patenti ritirate.

“C’è una discrasia evidente – sottolinea il presidente del Consiglio nazionale dell’Anci, Enzo Bianco – tra la domanda di sicurezza che viene rivolta ai sindaci e le risorse umane e finanziarie che le amministrazioni locali possono impiegare. Urge rafforzare quantitativamente e qualitativamente, specie sotto il profilo anagrafico, la polizia locale: deve diventare una priorità”. Alle sue parole fanno eco quelle del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. “Dobbiamo cogliere questa stagione per riconsiderare il concetto di sicurezza urbana e l’ordinamento delle polizie locali, evitando suggestioni come quella della dimensione regionale o della spinta alla quarta polizia” – ha concluso.

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