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In Italia a gennaio sono state immatricolate 141.946 auto, il 10,61% in più dello stesso mese del 2023. I dati sono del ministero dei Trasporti. Nel mese di gennaio il gruppo Stellantis ha venduto in Italia 49.285 auto, il 13,3% in più dell’anno scorso. La quota è del 34,7% contro il 33,9% di un anno fa (+0,8%). “Il mercato auto italiano apre il 2024 in crescita (+10,6%) anche grazie ad un giorno lavorativo in più rispetto a gennaio 2023 (22 giorni contro 21), dopo il rallentamento del trend positivo registrato lo scorso dicembre (+5,9%). Siamo fiduciosi che il nuovo piano incentivi presentato questa mattina in occasione dell’incontro plenario del Tavolo Sviluppo Automotive, nei prossimi mesi possa sostenere la domanda, contribuendo al raggiungimento di un livello fisiologico delle immatricolazioni nel 2024”. Lo afferma Roberto Vavassori, presidente dell’Anfia.
“Bene per l’aumento degli importi unitari per l’acquisto delle auto elettriche, per la progressività del bonus in funzione della classe Euro del veicolo rottamato e per l’estensione degli incentivi a tutte le persone giuridiche con l’eccezione dei concessionari – aggiunge Vavassori – misure fondamentali nella direzione della graduale decarbonizzazione e del rinnovo del parco circolante. Auspichiamo che sia rapido l’iter di pubblicazione del Dpcm che disciplinerà il nuovo schema di incentivazione, così da rendere presto effettive le misure. Parallelamente alle azioni sulla domanda, prosegue il lavoro dei cinque sotto-tavoli dedicati alle misure per la filiera in ambito produzione, efficientamento produttivo, ricerca e sviluppo, formazione e occupazione, transizione della componentistica, con l’obiettivo di costruire in Italia 1 milione di veicoli e i loro componenti”. “I nuovi incentivi accolgono le richieste, più volte reclamate dall’Unrae, di estendere l’Ecobonus a importo pieno a tutte le imprese, di aumentare l’entità dello stesso, di riportare al 2024 i fondi inutilizzati nel 2022 e, nel corso dell’anno, quelli del 2023”, Lo afferma il presidente dell’Unrae, Michele Crisci.
“Il Decreto finalizzato dal MiMit – osserva – ha intrapreso l’iter amministrativo di ratifica da parte degli altri ministeri interessati e della presidenza del consiglio, cui seguirà il vaglio della Corte dei Conti: considerando i tempi per esaurire i vari passaggi autorizzativi e per aggiornare la piattaforma di Invitalia, i nuovi incentivi saranno operativi non prima della metà di marzo 2024, con il rischio concreto che nel frattempo il mercato rimanga paralizzato. I timori di un’attesa deleteria per il mercato sembrano confermati dal forte rallentamento non solo della raccolta ordini, ma anche delle immatricolazioni di auto Bev e Phev, che a gennaio si fermano a quota 2,1% per le Bev e 2,8% per le Phev: in totale, una quota del 4,9% di auto con la spina, la più bassa da gennaio 2021”.
“Apertura positiva per il mercato italiano dell’auto” ma il dato di gennaio “va confrontato con la crescita del 19% dell’intero 2023 ed è dovuto al portafoglio ordini acquisito nello scorso anno. In gennaio infatti la raccolta ordini langue e scarso successo sta riscuotendo la piattaforma del governo per prenotare gli incentivi secondo la formula in vigore nel 2023 (con alcune modifiche)”. Lo sottolinea il Centro Studi Promotor. “A oggi per le persone fisiche lo stanziamento disponibile per l’acquisto di un’auto con emissioni da 0 a 20 gr/km di CO2 è stato utilizzato soltanto per il 3%, quella per le vetture con emissioni di CO2 da 21 a 60 gr/km per l’1,2%, mentre la piattaforma per le auto con emissioni da 61 a 135 gr/km di CO2 per l’87%. Questi dati mettono in luce che l’interesse del pubblico è forte soprattutto per le auto tradizionali, mentre per le auto elettriche occorrerebbero incentivi molto più robusti di quelli previsti.
Incentivi più robusti arriveranno però con il nuovo piano dell’auto presentato dal ministro Adolfo Urso che prevede uno stanziamento di 950 milioni. Questo piano dovrebbe diventare operativo nei prossimi mesi con soluzioni molto più efficaci di quelle del passato, favorendo le famiglie con redditi più bassi e l’acquisto di vetture elettriche, anche se il 40% delle risorse dovrebbero essere riservate ad auto con emissioni di CO2 contenute tra 61 e 135 gr/km e con qualsiasi tipo di alimentazione. Le immatricolazioni si dovrebbero mantenere su bassi livelli fino all’entrata in vigore del nuovo pacchetto di incentivi”. Secondo Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor, “è quindi necessario che il nuovo piano del governo sia varato nel più breve tempo possibile anche per sostenere gli automobilisti italiani nella sostituzione delle loro auto in una fase di mercato che ha visto i prezzi delle auto subire aumenti molto rilevanti”.