
Auto business, car sales – a couple of friends of girls with a car dealer choose a car in a car dealership
Con una giornata lavorativa in meno rispetto all’anno scorso, il mese dedicato in larga parte alle ferie estive si è chiuso ancora con il segno meno per il mercato delle Passenger Cars: -2,75%. Per i Light Commercial Vehicles, invece, il dato è positivo: + 7,95%. Va sottolineato che il mese di agosto è sempre poco significativo in termini di volumi, a causa del forte rallentamento delle attività di vendita e la chiusura di molte concessionarie, ma sono due i dati che danno la lettura dei numeri del mese: la flessione dei privati che ha superato il 14% (che va ben oltre quanto argomentabile con l’attesa degli incentivi), e l’indesiderata quanto prevista crescita esponenziale delle auto-immatricolazioni, anche uso noleggio: + 41%. Nel mese di agosto sono state targate 67.500 automobili, con un ammanco di circa 2.000 unità rispetto allo stesso mese dell’anno scorso. Il comparto dei Light Commercial Vehicles, invece, ha prodotto un volume di nuove immatricolazioni di 7.700 unità. I dati sono elaborati da Dataforce.
Tra le Passenger Cars, come detto poc’anzi, il canale dei privati denuncia una flessione pesante, pari a oltre 6.000 unità in meno, confermandosi come il principale indicatore dello stato di salute del mercato. Male anche le immatricolazioni dirette delle aziende (-8,4%), mentre il noleggio è risultato in positivo: +8,5% il lungo termine, +13,4% il breve termine. La forte accelerazione delle auto-immatricolazioni (circa 3.500 targhe in più) ha contribuito ad attenuare il risultato negativo.
Da inizio anno mancano all’appello 40.000 targhe, ma se limitiamo l’analisi solamente al canale dei privati, le targhe perdute rispetto al 2024 sono oltre 63.000, in parte compensate dal buon andamento del noleggio (+30.000 immatricolazioni da gennaio ad agosto). Km zero e demo, invece, sono sotto di oltre 7.000 unità. A settembre partiranno gli incentivi all’acquisto, limitati però soltanto alle auto elettriche pure e destinati alle famiglie a basso reddito residenti nelle città e nelle aree urbane limitrofe: non porteranno il mercato a rialzare la testa perché, secondo le previsioni, consentiranno di immatricolare al massimo 40.000 BEV con ecobonus da settembre a giugno del prossimo anno: un volume scarsamente significativo per il mercato nel suo complesso.
A livello di alimentazioni, nel mese di agosto gli unici risultati positivi sono stati registrati dalle plug-in hybrid (+91,8%), dalle BEV (+27,5%), dalle mild hybrid a benzina (+12,8%) e dalle full hybrid (+8,3%). Le PHEV hanno così raggiunto una quota mensile di mercato del 7%. Male tutte le altre alimentazioni: le immatricolazioni di auto a benzina, pur conservando una quota di mercato del 50% (comprese le mild hybrid) sono calate del 2,2%. Le diesel hanno fatto segnare un disavanzo molto elevato: -29,4%, conservando una market share appena superiore al 14%. Male anche le auto a gpl: -11,1%.
Sul versante degli LCV, l’agosto positivo attenua di poco il dato cumulativo dei primi 8 mesi, che indica un calo di oltre 9 punti, con una flessione delle immatricolazioni di circa 12.000 unità. A finire in rosso il solo canale dei “privati” (ovvero ditte, artigiani e professionisti): -15,6%. Stabili le immatricolazioni aziendali delle imprese che acquistano direttamente (+0,3%), bene i noleggi (+11,2% per il lungo termine, +31,7% per il breve termine, ma con volumi di scarsa entità) e in forte aumento, anche in questo comparto, le auto-immatricolazioni: +65,9%. Sul fronte dell’aggiornamento ecologico, il calo del diesel pare essersi arrestato, a vantaggio di tutte le altre tipologie di alimentazione, che però tutte assieme non raggiungono il 20% di quota di mercato: ibride “vere” (ossia full e plug-in hybrid) più elettriche “pure” conquistano assieme appena il 7% del mercato di agosto dei mezzi da lavoro.
Riguardo ai debiti CO2 maturati sulla base delle effettive immatricolazioni per canale, per tipologia di alimentazione e per marca, gli OEM del mercato Italia (Passenger Cars) hanno già accumulato, giunti ormai ai due terzi dell’anno 2025, sanzioni nei confronti dell’UE per oltre 2,2 miliardi di euro, mentre il livello medio delle emissioni di CO2 rimane stabilizzato (ormai da mesi) a 116 g/km, a fronte di un ancora lontanissimo target medio di 93,6 g/km. Il mercato dei veicoli commerciali leggeri, invece, ha già maturato 310 milioni di euro di sanzioni da gennaio ad agosto, con un livello medio di emissioni di 182 g/km, pari a quasi 30 grammi in più rispetto al target che per quest’anno è di 153,9.
MERCATO VETTURE
Ad agosto sono state targate 67.487 automobili nuove (1.909 in meno rispetto allo stesso mese del 2024), con un saldo negativo del 2,75%. A frenare il mercato è stato ancora una volta il canale dei privati che, con una contrazione del 14,38% (superiore di un punto rispetto al calo di luglio), ha perso 6.284 immatricolazioni. Nell’ottavo mese dell’anno gli altri canali della distribuzione sono apparsi in positivo, tranne quello degli acquisti diretti aziendali: il noleggio a lungo termine a +8,51%, ossia ha targato 1.074 auto in più, il noleggio a breve termine a +13,38% (pari a 137 immatricolazioni aggiuntive), le auto-immatricolazioni hanno accelerato le forzature di mercato a +40,93% (vale a dire ben 3.450 targhe in più). Nel long rent le immatricolazioni degli operatori captive hanno continuato, come negli scorsi mesi, ad accelerare (+10,89%), mentre i Top generalisti (e i loro clienti corporate) si sono confermati attorno ai volumi dell’agosto 2024 (-0,06%). Forte incremento da parte degli operatori di NLT di medie e piccole dimensioni. In flessione del 7,91% gli acquisti diretti business.
Con i risultati di agosto, la quota di mercato dei privati si attesta al 52,8% nel cumulato annuo (quasi 4 punti in meno dell’anno scorso). Il noleggio supera il 30% di market share (23,2% dal NLT, 7,3% dal NBT) su base annua.
L’analisi delle emissioni medie indica che le immatricolazioni dei primi otto mesi si sono attestate a 116 g/km di CO2, il che porterebbe a un livello di sanzioni Cafe complessive di 2 miliardi e 232 milioni di euro, di cui ben 1,3 miliardi attribuibili agli acquisti dei privati, che si mantengono costanti attorno a un livello di CO2 di 118 g/km, quindi superiore alla media complessiva del mercato. Nettamente più alte (e anch’esse stabili) le emissioni del canale società: 132 g/km (per 203 milioni di euro di multe). Il comparto più virtuoso è invece il noleggio a lungo termine, che continua a scendere di livello: 109 g/km di CO2, con un progressivo sanzioni che rimane però allarmante (354 milioni). Alta la media (e identica a quella raggiunta nel primo semestre) dei rent-a-car: 119 g/km per multe pari a 187 milioni di euro. Le auto-immatricolazioni, infine, “contribuiscono” per altri 193 milioni di euro, con un livello medio di emissioni abbastanza virtuoso: 111 g/km (per la presenza di numerose BEV-PHEV immatricolate come demo e km zero).
MERCATO VEICOLI COMMERCIALI LEGGERI
In ambito LCV, il mercato ad agosto ha confermato il piccolo segnale di ripresa registrato a luglio (dopo 11 ribassi mensili consecutivi), anche se nel cumulato annuo continua a rimanere depresso: +7,95% nell’ottavo mese dell’anno. Da gennaio ad agosto le immatricolazioni sono calate del 9,16%. Il settore dei veicoli commerciali leggeri ha targato 7.676 unità ad agosto, 565 in più rispetto allo stesso mese del 2024. L’unico canale della distribuzione rimasto in rosso è stato quello dei “privati” (le micro-imprese, le ditte individuali, gli artigiani e i professionisti: -15,58%). Quello delle aziende che acquistano direttamente ha pareggiato il bilancio dell’agosto precedente (+0,31%). Il comparto delle auto-immatricolazioni, invece, ha fatto segnare un balzo in avanti molto evidente: +65,85%, con 378 targhe aggiuntive (e una market share del 12,4%, 4,3 punti in più). Eccellente performance dei due canali del noleggio: quello a lungo termine (+11,22%) e quello a breve termine (+31,7%). Il NLT si conferma un settore fondamentale per il mercato degli LCV: con una quota di mercato ad agosto del 34,5% (appena superiore a quella media dell’anno, che è del 34,7%) è ormai vicinissimo al canale leader di mercato: gli acquisti diretti delle imprese che ad agosto hanno conquistato il 38% di market share e nel cumulato si mantengono vicinissimi al 41%.
L’analisi delle emissioni medie indica da gennaio ad agosto 182 g/km di CO2 (come nella precedente rilevazione), con le ditte, gli artigiani e i professionisti attestati a 191 g/km e le intestazioni dirette delle Società appena sopra, a 193 g/km. Ancora più ampio lo sforamento dei noleggi a breve termine che hanno fatto registrare una quota media di 203 g/km. Più virtuosi, invece, i noleggi a lungo termine, che si sono posizionati a 170 g/km, accumulando comunque sanzioni Cafe teoriche per 63 milioni di euro, su un totale per gli LCV nei primi otto mesi di 310 milioni, oltre la metà dei quali ascrivibili agli acquisti delle società (177 milioni di euro).
IL MERCATO PER MARCA
Tra le 10 marche top della classifica delle immatricolazioni di agosto, soltanto Fiat ha fatto segnare un risultato positivo, peraltro decisamente brillante (+31,15%), con un volume di immatricolazioni di 6.374 unità (oltre 1.500 in più). Parte del risultato positivo è ascrivibile all’inizio delle consegne della Grande Panda, che ad agosto è stata immatricolata in 1.100 unità. Gli altri 9 brand hanno chiuso il mese delle ferie in rosso. Nell’ordine dei volumi: Toyota (-4,36%), Volkswagen (-8,62%), Dacia (-9,69%), BMW (-7,23%), Audi (-10,92%), Renault (-28,04%), Peugeot (-19,77%), Ford (-20,25%) e Jeep (-8,12%). Tra i risultati più brillanti Hyundai (+19,31%), Citroen (+74,69%), Cupra (+52,98%), Alfa Romeo (+24,56%) e BYD (+288%).
A livello di multe per le emissioni di CO2, Fiat, che ha un obiettivo di 99,4 g/km, ha raggiunto una media nelle vendite dei primi 8 mesi di 117 g/km, e dunque ha accumulato 173 milioni di sanzioni teoriche. Addirittura superiori le sanzioni che dovrebbe pagare Volkswagen (189 milioni di euro, avendo un obiettivo di 94,6 g/km ma avendo raggiunto da gennaio ad agosto 121 g/km). Ancora più difficile il caso di Audi, che ha un obiettivo di 91,4 g/km ma raggiunge i 137 g/km come risultato effettivo e quindi rimane davanti a Volkswagen nella classifica delle multe teoriche più elevate: ben 201 milioni di euro. Ben più virtuosa Toyota che, con un obiettivo di 96,6 g/km, si è attestata a 96 g/km ed è quindi in credito di 5 milioni. Fra quelli bravi che accumulano crediti, una menzione va fatta a BYD: con 12.400 auto targate da gennaio ad agosto ha maturato un attivo di crediti di 92 milioni di euro. Sono 7.400 euro per ogni vettura.