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Cinque punti chiave per sviluppare mobilità sostenibile nelle città e migliorare la vita dei cittadini ad emergenza rientrata. E’ la proposta effettuata attraverso una lettera da parte di Legambiente ai sindaci delle città italiane e al presidente dell’associazione dei Comuni Anci, il Sindaco di Bari Antonio Decaro. “Si comincia a parlare di Fase 2, del post Covid-19, allora iniziamo a ripensare la mobilità indicando un pacchetto di cinque misure, evitando che l’auto, le moto e gli scooter siano per i cittadini la soluzione più sicura per proteggersi dal virus e per spostarsi” – ha scritto Stefano Ciafani, presidente di Legambiente. La lettera dell’associazione parla chiaro e suggerisce un percorso preciso al fine di ottimizzare la vita dei cittadini tenendo conto di fattori importanti quali salute e mobilità sostenibile. In primo luogo l’associazione propone l’organizzazione, la gestione e il miglioramento della sicurezza dei mezzi pubblici, i quali sicuramente svolgeranno un ruolo fondamentale nella mobilità post emergenza. Secondo Legambiente dovranno essere effettuati maggiori controlli e monitoraggi per poter contingentare gli ingressi e garantire le giuste distanze di sicurezza. Al secondo punto Legambiente propone lo sviluppo delle piste ciclabili con incentivi all’uso delle due ruote ecologiche. Per molti è una misura utopistica perché in Italia non sono molti i Comuni in cui la bici fa da padrona alla mobilità, ma la speranza che si possano prendere a modello le esperienze danesi e olandesi rende possibile immaginare uno scenario che cambi drasticamente le abitudini dei cittadini, anche convinti dal fatto che la bici offrirà maggiore possibilità di “distanziamento sociale”. Come terzo punto Legambiente propone l’agevolazione del sistema di sharing a 360°, ovvero non solo relativo alle auto, soprattutto elettriche, ma a tutti i veicoli quali bici, e-bike, monopattini e scooter elettrici. Al penultimo punto l’associazione propone incentivi alla rottamazione di auto e moto più inquinanti, una proposta che potrebbe rassicurare le concessionarie d’auto piegate dal momento di crisi dovuto all’emergenza sanitaria. Infine, Legambiente, ha portato l’attenzione su una questione già discussa e suggerita inoltre dalla task-force presieduta dall’amministratore delegato di Vodafone Vittorio Colao, ovvero quella di preferire lo smart working incentivando sia le aziende che prediligono questa tipologia di lavoro, sia – e soprattutto – i lavoratori. “Le nostre città possono essere un fantastico banco di prova per dimostrare che si può cambiare il mondo in meglio, sperimentando le vie green verso nuovi modelli di sviluppo” – ha concluso il presidente di Legambiente. A pensarla come lui sono anche due storiche associazioni ambientaliste delle due ruote: Fiab e Salvaciclisti. Entrambe, proprio negli scorsi giorni avevano scitto a Virginia Raggi, Sindaca di Roma, proponendole un piano per la mobilità ciclistica nella capitale, soprattutto perché la stessa amministrazione aveva valutato diverse ipotesi che riguardavano anche un numero contenuto di passeggeri (muniti di mascherina e guanti) sui mezzi pubblici aumentando così la mole di persone a piedi. “Le reti ci sono: sfruttiamole. Tutto ciò ridurrà i rischi di contagio, ma lascerà molta gente a piedi. Una conseguenza che porterà in tantissimi a spostarsi con mezzi a motore privati” – hanno commentato le associazioni. Motivo per cui Fiab e Salvaiciclisti, già impegnate a proporre una rete di bike lane al fine di restringere anche provvisoriamente le carreggiate stradali, hanno sposato le proposte di Legambiente e l’idea che il futuro post emergenza possa mettere al centro mobilità e persone senza dover rinunciare al fattore salute e salvaguardia dell’ambiente.