Mobilità, dopo l’alluvione sorgono dubbi sul comparto elettrico

Dopo l’alluvione in Emilia Romagna sorgono dubbi sul comparto elettrico. È quanto emerso da alcune community social all’interno dei quali si sono creati veri e propri dibattiti relativi all’ipotesi che, con un comparto solo elettrico, neanche i soccorsi sarebbero stati possibili. Fino a poco tempo fa, le auto elettriche sembravano essere il futuro indiscusso, con una crescita costante della loro popolarità e delle infrastrutture di ricarica in tutto il mondo. Tuttavia, nel corso degli ultimi mesi, sono diversi i dubbi emersi che, se prima riguardavano soprattutto la questione relativa alle infrastrutture, oggi, dopo l’alluvione, riguardano anche “l’affidabilità di questa forma di mobilità”.

I timori si sono sviluppati soprattutto per via del fatto che l’alluvione ha messo a dura prova le infrastrutture elettriche, inclusi i punti di ricarica e le stazioni di alimentazione. Le inondazioni hanno infatti danneggiato gravemente molti di questi sistemi, lasciando i veicoli elettrici inutilizzabili e i proprietari senza un modo per ricaricare le batterie. Questo evento ha evidenziato una vulnerabilità significativa del settore che ha sollevato interrogativi su come la mobilità elettrica potrebbe essere gestita in situazioni di emergenza o calamità naturali per via della totale dipendenza dall’infrastruttura energetica. Ad alimentare i dubbi, l’assenza di corrente che ha visto come inevitabile conseguenza l’inattività dei punti di ricarica in zona, lasciando i proprietari delle auto senza opzioni per alimentare i veicoli.

Un altro aspetto che è emerso dopo l’alluvione è l’impatto ambientale delle auto elettriche. Molti sostenitori della mobilità elettrica sostenevano che le vetture a batteria fossero la soluzione definitiva per ridurre le emissioni di carbonio e combattere il cambiamento climatico. Durante l’alluvione però, alcune auto elettriche sono state danneggiate o distrutte, portando diversi possessori di auto a porsi domande sulla sostenibilità a lungo termine, in particolare sullo smaltimento relativo a esse che risulta dispendioso in termini economici e ambientali. Si tratta di quesiti che, sicuramente, apriranno un grande dibattito, soprattutto in vista del cambiamento che l’Europa affronterà nei prossimi anni in cui dovrà dire addio al vecchio comparto auto e adattarsi alla mobilità elettrica, per la quale, urge trovare soluzioni affinché diminuiscano i dubbi e cresca invece la fiducia per andare incontro alla necessità di sostenibilità ambientale.

Leggi il precedente

Ruote nella Storia arriva a Noicattaro: appuntamento domenica con le auto d’epoca 

Leggi il successivo

A Noicattaro successo per Ruote nella storia

Lascia un Commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *