Sicurezza, nebbia in autostrada? Ecco come comportarsi

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Prima di intraprendere un viaggio in autostrada, è fondamentale essere informati sulle condizioni meteorologiche e di traffico. Esistono però degli accorgimenti base nel caso in cui il meteo peveda nebbia. L’Associazione sostenitori della Polizia stradale (Asaps) in tal senso, ha deciso di fornire  suggerimenti utili per affrontare situazioni nebbiose tipiche delle stagioni più fredde.

Tra le raccomandazioni dell’Asaps, vi è, in primis, la necessità di viaggiare a una velocità inferiore ai 50 km/h e mantenere un’andatura moderata e costante, specialmente quando la visibilità è ridotta a meno di 100 metri. È essenziale fare un corretto utilizzo delle luci dell’auto e mantenere una distanza di sicurezza adeguata. L’associazione avverte che in condizioni di visibilità limitata, se si viaggia a 100 km/h, sono necessari circa 85 metri per fermarsi, considerando il tempo di reazione e la frenata. Pertanto, è cruciale adottare un approccio cauto per evitare incidenti. Altro consiglio importante è prestare particolare attenzione alla segnaletica orizzontale e verticale come punto di riferimento nella guida. In caso di nebbia, l’Asaps suggerisce di evitare percorsi segnalati con nebbia se si è stanchi o affaticati. È consigliato anche evitare di seguire veicoli che procedono a una velocità maggiore di quella ritenuta sicura nelle condizioni nebbiose.

Nel caso di necessità di fermarsi sulla corsia di emergenza, si consiglia di attivare le luci intermittenti e di posizione. Inoltre, l’associazione suggerisce di portare sempre con sé un telefono cellulare per richiedere soccorso senza dover abbandonare il veicolo. Il presidente dell’Asaps, Giordano Biserni, sottolinea che “chiunque non si senta in grado di affrontare i rischi della guida in presenza di nebbia dovrebbe avere il coraggio di rinunciare al viaggio”. In caso di improvvisa fitta nebbia sull’autostrada, Biserni suggerisce di uscire al primo casello e percorrere strade statali optando per soste più frequenti. Questa scelta, afferma, “non dovrebbe essere considerata come una fuga, ma come un atto di responsabilità verso la propria sicurezza e quella degli altri utenti della strada”.

 

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