Sant’Agata de’ Goti: il borgo sospeso sulla roccia
Dal panorama mozzafiato alla sua inedita collocazione. Siamo a Sant’Agata de’ Goti, un borgo, situato in Campania, letteralmente “sospeso” sulla roccia. Si tratta di un luogo che si affaccia, più nello specifico, sulla valle dell’Isclero, capace di incantare i visitatori con la sua magia. Le torri, i campanili e le cupole maiolicate del borgo, risalente al periodo longobardo, si ergono con fierezza su uno strapiombante ripiano, narrando secoli di storia. Fondato nel 970, il Duomo e il suo sviluppo successivo con i normanni nel 1066 hanno plasmato la straordinaria fisionomia attuale del borgo dove passo dopo passo sembra di viaggiare nel tempo.
La vista suggestiva e i tesori storici e architettonici
Sant’Agata de’ Goti svela la sua vista più suggestiva da ogni angolo, ma ce n’è uno in particolare capace di ammaliare lo sguardo: il ponte Vittorio Emanuele, che attraversa il vallone Martorano. Da qui, si possono ammirare gli archi che sorreggono il borgo, aggrappato alla rupe di tufo. Il Castello, risalente ai longobardi e rifinito nel settecento, cattura l’attenzione con arcate ogivali e affreschi secenteschi di Tommaso Giaquinto. Il borgo ospita diverse chiese che raccontano la fede e l’arte di epoche passate. La chiesa di San Menna, del XI secolo, conserva un portale romanico e un mosaico del XII secolo. La chiesa dell’Annunziata, fondata nel 1237, custodisce cicli di affreschi tardo-gotici di straordinaria bellezza, scoperti solo di recente.
La magia dei vicoli: perdersi nel centro storico
Il cuore di Sant’Agata de’ Goti, si svela attraverso la via principale e le sue viuzze laterali. La chiesa di San Francesco, barocchizzata nel Settecento, presenta un monumento funebre di Ludovico d’Artus e opere d’arte sei e settecentesche. Lungo il percorso, la chiesa di S. Maria di Costantinopoli e il Duomo, dedicato all’Assunta, con affreschi, cripte e opere d’arte, raccontano la devozione e la maestria artistica del passato.
Tra musei, cultura e gioielli nascosti
Tante le attrazioni da non perdere, oltre quelle che si possono incontrare percorrendo le vie o osservando i panorami ce ne sono alcune che vale la pena segnare sull’agenda. Tra questi il Museo diocesano, inaugurato nel 1996, che racchiude opere d’arte sacra provenienti dalle chiese danneggiate dal terremoto che colpì e distrusse il borgo. Diviso in due sezioni, una nella piazzetta della Madonna del Carmine e l’altra nel Palazzo vescovile, il museo offre una profonda immersione nella storia e nell’arte religiosa di Sant’Agata de’ Goti. Ma non solo. A pochi chilometri dal borgo, è possibile visitare il santuario di Santa Maria in Palmentata che accoglie i visitatori con una statua quattrocentesca della Madonna. Le vetrate colorate realizzate nel 1976 da Bruno Cassinari nella chiesa dell’Annunziata aggiungono un tocco moderno e vibrante al patrimonio artistico del borgo.
Un viaggio tra passato e presente in costante armonia
Sant’Agata de’ Goti, con la sua architettura medievale, i tesori artistici e la cultura radicata nelle sue vie lastricate, è un viaggio indimenticabile nel cuore della Campania. Ogni angolo del borgo racconta una storia millenaria, rendendo questo luogo un’autentica gemma nel panorama turistico italiano. Qui ci si potrà immergere nelle storie del passato, potendo però contare su un presente totalmente legato alle tradizioni, ma anche alla modernità. Il borgo si popola spesso per feste e sagre, ma non solo. Ogni angolo, ogni ristorante, ogni luogo è pregno di cultura, non solo storica e architettonica, ma anche culinaria e, in particolare, del vino. Qui si producono vini di grande qualità che sarà possibile degustare apprezzando il panorama capace di togliere, letteralmente, il fiato.