Turismo, un viaggio tra natura incontaminata e storia: ecco il Cilento

Inizia ad Agropoli e finisce a Sapri, parliamo del Cilento, una costa immersa tra cultura e natura, caratterizzata dal suo continuo susseguirsi di tratti raggiungibili soltanto via mare, intervallati da meravigliose spiagge sabbiose con facile accesso. Il Cilento, in particolare, è un’area territoriale della provincia di Salerno, nel cuore della Campania meridionale. Un tempo, assieme dal Vallo di Diano, ovvero in epoca romana, era parte della Lucania. Per arrivare in questo luogo in cui la quotidianità lascia spazio ad un tempo sospeso tra l’azzurro del cielo, la natura a tratti incontaminata e le acque cristalline, basterà raggiungere la SS18 Tirrena Inferiore seguendo le indicazioni per Carpaccio-Paestum-Agropoli, per chi viene dal Centro-Nord e direzione Vallo della Lucania – Salerno, per chi arriva dal Sud.

Una volta arrivati, sono tante le cose da fare in questo territorio immerso da dolci colline ricoperte da ulivi millenari e circondate dal Tirreno e da radici cariche di storia, cultura e tradizioni. Qui, in passato, moltissimi popoli hanno attraversato i torrenti, vissuto nei boschi colmi di lecci e castagni, arricchito il paesaggio con costruzioni rupestri e tipiche, adagiate sulle rive marine. E’ in questo contesto che nasce il Parco nazionale del Cilento e del Vallo di Diano. Qui si trovano i siti archeologici di Paestum e Velia, oltre che la Certosa di Padula, inseriti nel 1998 nella world heritage list dell’Unesco. Sono luoghi che narrano il patrimonio del tempo e raccontano le tradizioni di popoli che vivevano con semplicità, la stessa con la quale vivono ancora oggi i cittadini che popolano i caratteristici paesi circostanti.

In particolare, il Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano, che va specificato, è il secondo parco in Italia per dimensioni, si estende dalla costa tirrenica fino ai piedi dell’appennino campano-lucano. Questo luogo, che comprende le cime degli Alburni, del Cervati e del Gelbison, oltre che contrafforti costieri dei monti Bulgheria e Stella, conserva numerose tracce dell’antica presenza dell’uomo. Al suo interno, inoltre, ci sono circa 1800 specie diverse di piante autoctone spontanee, con una fauna diversificata grazie all’ampia varietà di ambienti presenti sul territorio. Moltissimi i fiumi, i ruscelli, i rupi e le foreste, dove è possibile immergersi dimenticando i rumori tipici dei luoghi urbani, in una quiete in cui è possibile, tra le altre cose (e con un po’ di fortuna), vedere il falco pellegrino. Tra le peculiarità del territorio ci sono anche le caratteristiche mitiche e misteriose. Si tratta di una terra, come già detto, ricca di storia e di cultura, ne sono la prova il richiamo della ninfa Leucosia, le spiagge in cui i destini di Palinuro ed Enea si sono separati, ma anche quello che resta delle colonie greche, come Elea, Velia e Paestum.

Spostandoci invece proprio a Paestum (che assieme alle altre due colonie e alla Certosa di Padula hanno reso possibile il riconoscimento di Patrimonio Mondiale dell’Umanità rilasciato dall’Unesco), sarà possibile immergersi in uno dei più importanti complessi monumentali della Magna Grecia. Qui si potranno vedere i tre templi di ordine dorico: il Tempio di Nettuno, di Athena e la Basilica (un tempio dedicato ad Hera). Questi ultimi, anche per le loro condizioni ancora ottimali, sono considerati esempi unici dell’architettura magno-greca. Da non perdere, oltre alle città di Elea e Velia, dove è possibile visitare il Porto Rosa (prestigioso monumento che svolgeva la duplice funzione di collegamento dei due quartieri della città e di viadotto congiungente le due sommità dell’acropoli), c’è, infine, la Certosa di San Lorenzo di Padula. Qui, in quella che è di fatto la più grande Certosa in Italia, si trova il monastero che ha il più grande chiostro del mondo (circa 12.000 m²), contornato da 84 colonne. La parte principale è in stile barocco  occupa una superficie di 51.500 m², all’interno della quale sono edificate oltre 320 stanze. Qui sarà possibile visitare il Museo archeologico provinciale della Lucania occidentale, con una collezione di reperti provenienti dagli scavi delle necropoli di Sala Consilina e Padula.

Insomma, il Cilento non è solo mare e avventura, ma anche tanta storia e cultura. Percorrendo le strade, inoltrandosi nei territori, siano essi incontaminati e selvaggi o no, sarà possibile infatti perdersi tra natura e reperti storici che appartengono alle radici dei popoli. Il periodo migliore per visitarlo è sicuramente quello estivo, le varietà del territorio, connesse alla stagione, permettono infatti ai visitatori un’ampia scelta di attività, dal trekking alle escursioni in barca, per poi passare alle visite ai musei, ma anche alle particolarissime sagre all’interno delle quali è possibile conoscere anche quelle che sono le tradizioni presenti.

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