Auto Euro a 7, quale futuro per il motore a scoppio nel 2035?

Dal 2035 in poi l’Europa dovrà abbandonare le vecchie abitudini per votarsi esclusivamente alla mobilità elettrica. E’ l’obiettivo prefissato dalla Commissione Europea che, in merito, è stata molto chiara, fissando già negli scorsi anni alcuni paletti.

Si tratta di un obiettivo ambizioso, soprattutto perché i vertici non hanno ancora delineato un quadro specifico con alternative valide per raggiungere il traguardo. In questo, un ruolo fondamentale lo gioca il motore a scoppio, protagonista assoluto sino ad oggi, per il quale non risultano ancora esplicite le visioni sul futuro.

Le prospettive, ad oggi, sembrano però precise: nei prossimi anni il mercato auto sarà dominato dai veicoli a batteria. Questo significa che dal 2035 dovremo dire addio ai veicoli endotermici. Secondo gli esperti, il futuro dei veicoli di questa tipologia, potrebbe iniziare a sfumare anche prima della data prefissata, ovvero qualche anno prima. Il dilemma, in particolare, riguarda la nuova normativa Euro 7.

Quest’ultima è molto temuta del  settore automobilistico tanto che, come diretta conseguenza, viene anche osteggiata. Questo accade, non solo da parte dei costruttori, ma anche da parte dei diversi Stati esposti alle produzioni motoristiche tradizionali. La situazione, ad oggi, risulta ancora molto “fluida” in quanto oggetto di diverse trattative tra funzionari europei e rappresentanti dei paesi membri. Alcuni risultati, in tal proposito, sembrerebbero però già portati a termine.

Tra le probabilità, riguardanti il futuro, vi è quella che i nuovi standard entrino in vigore nel 2027 (non più nel 2026). Inoltre, gli auspici originari, potrebbero essere meno restrittivi rispetto quelli indicati dalla commisisone. Pertanto, per quanto riguarda il futuro del motore a scoppio non è esclusa la possibilità che non venga abbandonato nell’immediato e all’improvviso, così come si era ipotizzato in un primo momento.

Un ruolo fondamentale in questo caso riguarda i costi necessari per adeguarsi alle normative. Tra le preoccupazioni delle diverse case di produzione vi era infatti la questione dei prezzi troppo alti. Adeguarsi farà sicuramente lievitare i costi, ma avere più tempo per poter spalmare le spese, porterà in molti a tirare un sospiro di sollievo. La Commissione, dunque sembra aver ridimensionato le proprie pretese. L’appuntamento però, con l’Euro a 7 è stato solo rinviato di qualche anno.

L’obiettivo emissioni zero porterà indubbiamente ad un cambiamento radicale all’interno di tutto il settore che riguarderà certamente anche i cittadini, i quli dovranno fare i conti con un cambio di abitudine, abbandonando le auto tradizionali. All’interno del settore tutti sanno che bisognerà dunque adeguarsi. Ragion per cui sono tante le case automobilistiche che, di fatto, stanno già pian piano abbandonando l’endotermico con obiettivi fissati da qui a pochi anni. La certezza, nel mezzo delle diverse questioni che occupano settore e cittadini è che è necessario, sin da subito, abituarsi all’idea che per poter ottenere i risultati prefissati bisognerà adeguarsi lasciando andare il vecchio per “abbracciare il nuovo”.

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